Harrison Barnes, 7° scelta assoluta dei Warriors nel draft del 2012, è un’ala piccola che nella stagione del titolo di Golden State ha collezionato 10.1 punti di media a partita, con 5.5 rimbalzi e 1.4 assist.
Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di Yahoo Sports, i Warriors avrebbero offerto al giocatore un’estensione contrattuale da 64 milioni di dollari per i prossimi 4 anni. Nonostante le parti abbiano tempo fino al 31 ottobre per trovare un accordo, pare che l’offerta sia stata rifiutata da Barnes che, evidentemente, sta valutando l’ipotesi di diventare un restricted free agent nell’estate del 2016.
Questa scelta può essere considerata un azzardo da molti, una follia per altri, ma certamente è una scommessa, non priva di rischi ovviamente, che Barnes fa su se stesso e sulle proprie capacità. Il prossimo anno infatti il salary cap delle franchigie NBA salirà dagli attuali 70 milioni di dollari a circa 89 milioni, consentendo a parecchie squadre di contendersi a suon di rilanci i free agent disponibili. Il giocatore dunque non accetta di chiudere un ricco contratto oggi perchè convinto di poter strappare un’offerta migliore alla fine della prossima stagione, confermando sul campo il proprio valore (infortuni permettendo, chiaramente).
Questo tipo di scelta rischia indubbiamente di mettere in difficoltà i Warriors che, non riuscendo a confermare oggi il giocatore, saranno costretti presumibilmente ad investire più risorse nel 2016 per mantenerlo nel roster. Lo stesso è avvenuto a Chicago durante la stagione 2014/2015 con la guardia Jimmy Butler che ha rifiutato un’estensione contrattuale da 44 milioni di dollari per 4 anni per testare il mercato dei free agent. Butler ha poi concluso la stagione con numeri importanti (20 punti di media, 5.8 rimbalzi e 3.3 assist a partita) e la sua scommessa è risultata vincente, riuscendo a siglare un accordo da oltre 92 milioni di dollari per vestire la maglia dei Bulls per i successivi 5 anni.