Il punteggio finale è impietoso e dice già molto, se non tutto, sulla gara che ha visto l’Abf soccombere sul campo della corazzata Delser Udine per 60-29. E’ in particolare quest’ultimo numero, la voce sui punti realizzati, a preoccupare: la produzione offensiva delle biancocelesti è stata in pratica nulla. Serviva una prestazione balistica degna di nota nel tiro da fuori per tenere testa a una compagine forte fisicamente e attrezzata sotto le plance, dunque difficile da scardinare da centro area, invece l’Abf ha tirato a salve per tutta la gara (5/20 nella prima metà, poi la partita è finita molto prima della sirena finale) e non c’è stato nulla da fare nonostante i 15 punti della rientrante Giulia Furlan, all’esordio stagionale, e il discreto contributo di Martina Sustersich.
“E’ la seconda di campionato e dunque niente allarmismi – spiega coach Banello – certo che segnare solo 29 punti è avvilente ed è un dato sul quale dobbiamo riflettere. Nell’ultimo periodo non siamo mai riusciti ad allenarci tutti insieme per vari motivi e oggettivamente siamo indietro nella preparazione e nella costruzione di un sistema di squadra, che ovviamente prevede l’inserimento delle nuove arrivate nel più breve tempo possibile. Da martedì saremo al completo e bisognerà accelerare”.
Il tecnico monfalconese, nonostante la vittoria interna alla prima giornata contro la Virtus Venezia, era stato onesto nel riconoscere che il risultato con le venete andava preso con le pinze perché la prestazione non era stata eccellente. A Udine, nel confronto con una squadra attrezzata per la A2, i nodi sono venuti al pettine: c’è da lavorare ancora molto in palestra.
“Abbiamo sofferto la fisicità delle friulane – continua il coach – e non abbiamo mai trovato il ritmo partita, ma al di là delle nostre percentuali inguardabili è stato evidente il differente approccio alla competizione: non ho visto il nostro solito spirito battagliero, che deve restare il fondamento del nostro basket. I risultati del weekend, in particolare le vittorie esterne di Fogliano e Oma, dimostrano che nulla è precluso e si può fare risultato anche fuori casa e contro avversarie ostiche, quindi dobbiamo dare in ogni caso di più anche sotto il profilo mentale”.