Quando per i giovanissimi il ludico era costituito non da assurdi confronti ma da gare basate sulla forza atletica, insomma quando non esistevano i marchingegni elettronici di oggi, le gare più praticate, particolarmente a Trieste nei Ricreatori Comunali rionali, erano il salto in lungo, salto in alto e corsa, il richiamo all’attenzione alla partenza era: pronti, attenti. . . via !
E’ vicina l’impegnativa partenza dei biancorossi triestini che saranno impegnati nel campionato di serie A2 di basket che inizia domenica 4 ottobre.
Non è una ripetizione se si evidenzia che il sodalizio triestino ancora oggi non è supportato da un main sponsor ma che ha avuto un ottimo risultato nella campagna abbonamenti e nelle conferme dei co-sponsor.
La squadra è stata allestita grazie alle operazioni competenti e sicuramente azzeccate dal binomio Dalmasson – Ghiacci che, pur tenendo presente la limitata disponibilità finanziaria, ha assemblato un team di tutto rispetto anche se ripetitivo nelle intenzioni tecniche, come dimostrato nella consistente sequela di incontri amichevoli e partecipazione a tornei. Si tratta, insomma, di una copia della formazione biancorossa della stagione 2014-15 che però, almeno oggi come oggi, non può garantire le belle esibizioni di Mr. Carra, Tonut e qualche altro.
Vedendo “faticare” i giocatori di coach Dalmasson si può dire che i punti fissi sono una ferrea e costante difesa una veloce impostazione delle azioni di contropiede il tutto completato dal solito tiro da tre.
La squadra verrà presentata alla vigilia del confronto con Verona nell’ambito delle innumerevoli manifestazioni collaterali alla stupenda e partecipatissima regata Barcolana.
Non accettiamo il principio prima salvarci e poi vedere. Trieste lo ripetiamo, deve assolutamente volare alto, deve assolutamente puntare ai posti d’onore, sono talmente scarse le soddisfazioni che le varie discipline sportive propinano, fatta salva qualche rara eccezione, che se non riesce il basket a distinguersi ci troveremo in un anonima poco interessante mediocrità.
La serie A2 a Trieste che la scorsa stagione ha svettato anche nel dato partecipazione di pubblico ha riacquistato antica nobiltà, su questa linea gli attuali dirigenti artefici degli ultimi successi devono sentirsi obbligati, la squadra i tecnici il pubblico hanno fatto quanto da loro ci si aspetta, adesso è il momento che evidenzierà le intenzioni dei big wheels.
Attila Frizzo