Da salernitano di origine si trova a cavallo di due sfide personalmente significative. La prima a Maddaloni di domenica scorsa è stata un successo ed ora Tommaso Guariglia punta a completare l’opera-derby con la Givova Napoli, avversaria della Stella Azzurra Roma nella gara casalinga in programma sabato alle ore 18 all’Arena Altero Felici per la terza giornata del girone C di Serie B.
Il pivot classe ’97 della formazione di Germano D’Arcangeli non nasconde lo stimolo della nuova sfida territoriale: “Per me e anche per il mio compaesano Donato Vitale è stata una vittoria particolare contro Maddaloni, appena è finita la partita ci siamo detti: “Hai visto? Abbiamo vinto a casa nostra”. Adesso, la mia origine salernitana si scontra fortemente con Napoli perché Salerno e Napoli si “odiano” e ci tengo pertanto a fare bene contro la squadra del mio capoluogo regionale”.
Non sarà semplice però, la squadra guidata dal coach Giampaolo Di Lorenzo è una delle corazzate del torneo, costruita per riportare Napoli all’immediata risalita in Serie A2. A Roma arriverà vogliosa di riscattare la sconfitta subita nell’ultimo turno a Palermo, ma di fronte troverà pure una Stella più consapevole delle proprie possibilità dopo il blitz vincente in Campania: “Siamo molto carichi, lo stiamo vedendo dal clima che c’è nello spogliatoio e durante gli allenamenti”, confida il 2.07 nerostellato campione d’Italia Under 19 in carica. “Da quanto so, mai la Stella aveva vinto la prima gara in trasferta del campionato, quindi siamo ancora più convinti che possiamo fare bene, a ripartire appunto dalla sfida con Napoli. Loro sono una squadra ottima che viene da una sconfitta, i giocatori senior che la contraddistinguono penseranno di non venire a Roma a perdere contro dei ragazzini, noi tuttavia non abbiamo paura di nessuno e ce la giochiamo contro tutti: uno dei fondamenti della nostra squadra è che essere giovani non è una giustificazione per le sconfitte e i fallimenti. Anche perché da Maddaloni ci portiamo dietro l’aver saputo vincere nella sofferenza ed è un aspetto che mi ha sorpreso, l’anno scorso ci è capitato spesso di farci rimontare e non saper più reagire perché quando una squadra giovane subisce una rimonta da un’avversaria più esperta si chiude un po’ in se stessa, invece negli ultimi 5′ della gara abbiamo reagito coi canestri di Lazar, con rotazioni difensive fatte bene, con rimbalzi presi, tiri liberi segnati, quindi molto bene. Il tutto in un palasport con un pubblico molto caldo e di fronte ad un’avversaria che non voleva perdere al debutto interno”.
Nella memoria dei più è rimasta soprattutto la prova di Lazar Nikolic, 16 anni e 28 punti segnati, roba da sorprendere anche i propri compagni di squadra: “Nessuno ha mai messo in discussione il suo talento, ma a Maddaloni Lazar era appena alla seconda gara della sua vita contro giocatori senior. E’ riuscito a valorizzare le sue doti tecniche e anche fisiche, non dimentichiamoci che è un playmaker moderno alto più di 2 metri, in Italia non ce ne sono come lui, per cui ha saputo valorizzare questa sua grande qualità fisica, oltre al tiro. Non mi aspettavo soprattutto che riuscisse a segnare 15 punti nel quarto periodo: diciamo che il Lazar Nikolic di Maddaloni mi ha ricordato molto da vicino quello del “Città di Roma” che abbiamo vinto lo scorso dicembre. Cosa gli abbiamo poi detto? Noi più grandi, cioè io, Da Campo, Radonjic e Stefan Nikolic – dice Guariglia “dall’alto” dei suoi 18 anni e 2 mesi – lo abbiamo avvertito che spesso ciò che capita ad un giocatore che fa una prestazione così rilevante è poi giocare con strafottenza negli allenamenti e nella gara successiva, quindi gli abbiamo detto di starci con la testa perché il campionato non è chiaramente finito con la vittoria di domenica scorsa”.