Il truck di “Una vita da social”, la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto Generazioni Connesse del Safer Internet Center Italia, ha fatto tappa giovedì mattina in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete.
Gli operatori della Polizia Postale si sono incontrati con studenti della scuola primaria Slataper, di primo grado Bergamas e di secondo grado del liceo Slomšek e dello Jozef Stefan, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online. Testimonials dell’iniziativa i giocatori della Pallacanestro Trieste 2004 Andrea Pecile, Stefano Bossi e Lorenzo Baldasso con il vice allenatore Matteo Praticò e con il responsabile marketing Livio Biloslavo.
Nell’incontro con la stampa, il Questore Antonio Maiorano ha affermato che “la telematica è il nostro domani e si deve puntare sulla prevenzione anche attraverso simili campagne”. Il Direttore Tecnico Principale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Friuli Venezia Giulia, ingegner Giuseppe Panarello, ha illustrato i dati più scottanti che fanno tenere alta l’attenzione sulle criticità della rete e sui reati connessi e ha ribadito quanto sia importante “prevenire ed educare alla legalità anche attraverso interventi formativi sulle nuove tecnologie nelle scuole, coinvolgendo anche gli insegnanti e i genitori”. A tal proposito a Trieste nel 2014 e fino allo scorso giugno sono state interessate e coinvolte negli incontri nelle scuole più di 2700 persone. Biloslavo, infine, ha ricordato che la Pallacanestro Trieste è composta da atleti giovani, vicini ai socials (si parla di un Aristide Landi molto attivo, ma anche capitan Andrea Coronica non è ne da meno) e “speriamo di poter essere d’esempio non solo sportivo per i giovani e giovanissimi”.
Ancora una volta le istituzioni scendono in campo insieme ad associazioni, aziende e società civile per un solo grande obiettivo: fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti e il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse a un uso distorto delle tecnologie non avvengano più. I social networks sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager e gli stessi giocatori della Pallacanestro Triste 2004, come da loro confermato, li usano non poco. Così come la stessa Polizia di Stato, quotidianamente, interagisce con i cittadini attraverso le pagine Facebook dell’Agente Lisa e della Polizia di Stato, nonché con il profilo twitter istituzionale.
L’intera campagna educativa e le iniziative ad essa connesse sono, inoltre, condivise sulla pagina Facebook “Una vita da social” che, nel corso dell’ultimo anno, ha raggiunto 700 mila visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.