Fluid System Tarcento Basket fra due derby: dopo la casalinga con lo Jadran e consumato il riposo d’obbligo, i ragazzi di Andriola sabato 28 (orario anticipato alle 17 per esigenze televisive) torneranno con un altro confronto con una regionale, l’Ardita Gorizia, che si preannuncia altrettanto spettacolare. Vista la bella prova con lo Jadran, è giusto far parlare David Gaspardo. “Sicuramente quello di quest’anno è un campionato molto più adatto alle mie caratteristiche”.
Con lo Jadran i rimbalzi sono stati tutti tuoi, ne hai lasciati davvero pochi agli avversari; ti trovi meglio in difesa, dove afferrata la palla la difendi con i denti e forse una sgomitata in più, o in attacco?
“E’ diverso – è la pronta risposta – in attacco lo prendi, magari circondato da avversari che saltano con te e una volta afferrato, hai una frazione di secondo per decidere se tentare il canestro o aprire e far ricominciare il gioco, ci provi, non sempre va bene; in difesa è questione di fisicità. Di solito si pensa che per la difesa basti la voglia e per l’attacco serva il talento. Concordo ma, secondo me, è anche questione di…fondoschiena”.
Traccia un primo bilancio di quest’annata.
“Noi abbiamo una grande fortuna, siamo un collettivo rodato e che da oltre un anno gioca assieme e che nel precampionato è cresciuto molto grazie ad alcune sperimentazioni felici e riuscite. I giovani hanno pagato lo scotto del salto di categoria, essendo venuti da una categoria dove si erano appena ambientati, ma hanno tutte le condizioni per crescere ancora molto. Ganis ha capito in fretta, data la indiscutibile intelligenza, che non siamo in California, ha dovuto prendere le misure, ma ora per noi il suo apporto è preziosissimo. L’Ardita? Gente tosta, anzi di più. Dispone di un terzetto di categoria sicuramente superiore, e che infatti ha giocato in categoria superiore. Anche gli altri non vanno dimenticati. Stiamo parlando di un collettivo abituato a macinare in media 80 punti e oltre a partita. Ci stiamo preparando molto bene con il coach e con Rpberto Fazzi, per studiare un contenimento efficace. Certo dopo di che i nostri canestri, magari a turno e con l’apporto di tutti, dovranno arrivare, ma la priorità è neutralizzare i loro pistoleri micidiali”.