La settimana natalizia propone ancora una volta il quintetto ideale della settimana: sotto l’albero ci sono i nomi dei giocatori che maggiormente hanno influenzato le vittorie delle rispettive formazioni nell’ultimo weekend cestistico regionale, dunque andiamo a leggerli nel dettaglio per vivere da vicino gli ultimi sviluppi dei vari campionati del Friuli Venezia Giulia.
PLAYMAKER: Luca Gallocchio (Sokol Aurisina) è uno di quei talenti che non si capisce perchè giochino in Serie D. Play/guardia dalla grande fisicità, classe 1991, “Gallo” ha alle spalle già diversi anni nelle categorie senior fra Libertas Trieste, Bor e San Vito: in estate, è passato alla formazione di Aurisina dove al suo fianco ha dei veri e propri marpioni della categoria come Babich, Doljak, Hmeljak e Visciano ed ha subito preso in mano le redini della squadra, con la solita autorità e sfrontatezza che lo contraddistinguono. Giocatore che ha una capacità incredibile nell’avvicinarsi a canestro in penetrazione e creare qualcosa, è bravissimo nel guadagnarsi falli ed ha un grande uso del corpo: ogni tanto si perde in tiri da tre punti dal nulla, ma in generale ha un potenziale decisamente da categoria superiore. Nell’ultima trasferta del Sokol in quel di Perteole, ha chiuso con un bottino di 26 punti vincendo nettamente il duello con i pariruolo friulani, tirando con 5/7 da due, 2/8 da tre e 10/17 in lunetta.
GUARDIA: citazione obbligata per Giovanni Musig (Ferroluce Asar Romans), play/guardia di 180 centimetri di ventuno anni. La formazione di coach Zavrtanik, dopo aver rimediato un pesante -42 appena sette giorni prima, si riscatta prontamente contro San Daniele del Friuli vincendo 91-83: nell’affermazione casalinga, un ruolo determinante lo ha giocato Musig, che ha segnato 19 punti mixando velocità, rapidità ed agonismo con precisione e mira realizzativa. I vari Pellarini, Tamigi e compagni non sono riusciti a fermarlo e, in coppia con Fini, ha prodotto una prestazione da dieci e lode: un bel segnale per un team che ha nel settore esterni un trio davvero interessante, visto che oltre ai due sopracitati c’è anche quel Filippo Franz che si erge fra i primi realizzatori del campionato. La Ferroluce sa che le sue fortune dipendono proprio da Musig, Fini e Franz e, quando questi girano, arrivano di conseguenza anche i referti rosa.
ALA PICCOLA: appena dieci giorni dopo i 32 punti segnati in quel di Pordenone, Alberto Grimaldi (Don Bosco Trieste) si ripete. Il “Bodiroga di Via Pollitzer” ha vissuto una giornata devastante al Benedetti, la casa della SUPER Dgm Campoformido: 33 punti complessivi, giocando al meglio e risultando un vero e proprio martello contro la difesa a zona proposta da Zuliani e compagni. Si è piazzato in post alto ed ha cominciato un vero e proprio show a base di penetrazioni, tiri in allontanamento e falli subiti che non ha lasciato scampo, nella ripresa, ad una Dgm che durante i primi venti minuti aveva messo in difficoltà i salesiani. E’ stato certamente lui il segreto dell’ottava vittoria stagionale per la squadra di coach Luca Daris.
ALA FORTE: in occasione dell’ennesima, larga vittoria della GSA Apu Udine, andiamo a premiare uno di quei giocatori che magari non saranno sempre in primo piano, ma che fa una quantità di lavoro oscuro incredibile. Stiamo parlando di Michele Ferrari, ala di 196 centimetri classe 1986 che è uno dei punti di forza della formazione bianconera: nonostante i problemi alla schiena lo tormentino spesso, “Ferro” è un elemento imprescindibile per la squadra di Lino Lardo visto che ha attitudine alla lotta dentro al pitturato ed ai rimbalzi, ma è pure un giocatore che sa quando prendersi le proprie responsabilità. Nella lunga trasferta di Moncalieri, Ferrari ha accumulato 19 punti in soli 22 minuti: una vera e propria microonda, che ha tirato con un buon 9/14 dal campo, recuperando 7 rimbalzi e subendo 4 falli. In un +29 conclusivo, ha recitato il ruolo del protagonista ed è stato il miglior realizzatore dei friulani, che hanno portato cinque uomini in doppia cifra.
PIVOT: Tomaz Strle (Breg San Dorligo della Valle) è il miglior “5” della settimana; arrivato alla soglia dei quarant’anni, questo lungo sloveno non sembra dare alcun segnale di cedimento. Fisico ancora asciutto, entusiasmo da ragazzino e concretezza da veterano dentro l’area, è sicuramente un elemento fondamentale per coach Krasovec, che ha lunghi che prediligono allontanarsi dal pitturato per tirare frontalmente come Spigaglia e Vecchiet, e con lui trova un equilibratore preziosissimo. Lo sloveno, infatti, ha nell’area dei tre secondi il suo territorio favorito e, nelle battaglie fisiche, si esalta: contro Codroipo, una formazione che può schierare sotto canestro gente come Nata, Malfante e Girardo, ha chiuso con una “doppia-doppia” da 18 punti e 11 rimbalzi e 4 falli subiti, con 8/10 da due e 2/3 in lunetta.
SESTO UOMO: lo inseriamo come sesto uomo pure se, nella sua Latte Carso Ubc Udine, parte spessissimo in quintetto. Alessio Zalekj, ala/pivot di 200 centimetri dei friulani, sta vivendo una stagione davvero molto positiva: capace di giocare vicino e lontano da canestro, grazie ad una mano morbidissima, in questa stagione sta anche soddisfacendo il proprio staff tecnico grazie ad una sostanza notevole in difesa ed a rimbalzo. Sembra aver acquisito concretezza e consapevolezza dei propri mezzi e, contro Fogliano, si è scatenato a livello realizzativo: ben 24 i punti racimolati da “Zak”, che di fronte aveva la coppia Raccaro – Dreas, sicuramente due clienti piuttosto scomodi. E’ stato lui la variabile impazzita della grande vittoria in trasferta della squadra di Paderni, che ha staccato un altro referto rosa per una stagione davvero indimenticabile, fino a questo momento.
COACH: come non citare un allenatore che, alla guida di una matricola, è riuscito a conquistare il primo posto alla pausa invernale? Alberto Andriola, coach della Fluid System 80 Tarcento, non abbandonerà la sua squadra per andare a Cantù come volevano far credere i suoi goliardici giocatori: l’allenatore friulano è riuscito a fare del gruppo una vera e propria forza ed anche in quel di Mestre la sua squadra ha offerto una prova che è andata ben oltre il mero fattore tecnico. Qui parliamo anche di un nucleo unito e solido, con giocatori che possono ergersi a protagonisti in un ogni momento della partita: Tarcento non da punti di riferimento chiari alle squadre avversarie e, soprattutto, ha un cuore grande come una casa, proprio come quello del suo allenatore.