Il presidente della Pallacanestro Trieste 2004 ex pivot Mario Ghiacci ha chiarito il “future” del quintetto di coach Dalmasson. Il number one del sodalizio triestino ha infatti precisato che non ci saranno interventi in gennaio e che nessun taglio verrà operato.
La squadra di capitan Coronica resta dunque tale e quale come visto nell’ultima prestazione nel confronto giocato a Legnano. Si fa per dire che si è giocato a Legnano comunque è stata raggiunta la vittoria in trasferta per la seconda volta.
La prestazione esperita dai triestini in terra lombarda non è stata certamente delle migliori, fortunatamente però ha fatto svettare a termini entusiastici il ritrovato Jordan Parks, il riavuto Pecile e confermato la certa – anche se limitata – presenza del bulgaro Zahariev. Il ritorno alla realtà cestistica dei tre sopra menzionati giocatori è stato premiato dalla furbesca intuizione di Coronica che conquistando con un prezioso gesto atletico l’ultimo pallone in possesso degli avversari di turno è riuscito a far suo il bottino finale.
La dea bendata ha voluto concedere le sue grazie ai biancorossi, era ora, raggiunto il traguardo della seconda affermazione fuori casa, il team di Dalmasson deve comunque accettare alcune considerazioni. Per prima cosa non dimentichiamo che il Legnano era privo di uno dei due stranieri Pacher, e che durante l’incontro ha perso un altro atleta titotale nei starting five Frassineti e che la panchina non è per quanto riguarda Legnano, ne folta ne ricca di talenti o esperti maturi.
Trieste dunque dovrà aumentare i carichi di lavoro per raggiungere l’obiettivo salvezza ma oggi più che mai per dare motivazione ad Alma, il nuovo mainsponsor; ma soprattutto gratitudine e rispetto per i sempre presenti 3000 fans circa.
La Pallacanestro Trieste 2004 gode del massimo delle considerazioni sia da parte della Federazione italiana pallacanestro dalla quale ha ottenuto la scorso stagione il primo premio per il numero di giovani cestisti fatti scendere sul parquet, dell’Amministrazione comunale di Trieste, di una folta schiera di coo-sponsor che aumentano di settimana in settimana e di un fedele e numeroso gruppo di supporters, deve dunque cercare di ottenere il meglio. Nessuno pretende o si aspetta che si ripetano le meravigliose prestazioni della stagione 2014-15 ma accontentarsi dell’obiettivo salvezza sarebbe come chiedere un pre-pensionamento ad una età quasi giovanile 40 – 45 anni.
Qualche segno di riscatto si è visto non resta che dire, come usava paron Rocco, grande del “fossball” – speremo ben !
Se sono rose si vedranno già nel prossimo turno quando il Palarubini sarà animato anche dalla presenza della formazione di Roseto.
Attila Frizzo