Quando la pallacanestro è anche veicolo di integrazione: si potrebbe sintetizzare con questo concetto il messaggio che “La Morte è certa, la Vita no – La Storia di Klaudio Ndoja” vuole trasmettere.
Il libro del primo cestista albanese capace di giocare nella Serie A italiana e diventarne protagonista racconta proprio questo, attraverso le parole e l’esperienza di Ndoja, ala di 201 centimetri attualmente in forza alla Pallacanestro Mantovana allenata dal friulano Alberto Martelossi: “Il Gladiatore”, questo il suo soprannome, è partito da Scutari per sbarcare in Italia nel 1998 su un gommone di clandestini. E’ questa la vicenda che ha ispira- to il suo libro, scritto dal veronese Michele Pettene: un’opera edita da Imprimatur Editore, con la prefazione del triestino Gianmarco Pozzecco.
Il tema dell’immigrazione e dell’integrazione sarà proprio al centro della presentazione del libro a Trieste, sabato 16 gennaio 2016 (ore 18.00) presso il Palace Suite di Via Dante 6/A.
Organizzata da Confcommercio Trieste, Fip Fvg, Sport&Development e Trieste Sesto Uomo con il media partner MegaBasket, la presentazione vedrà al centro dell’attenzione questa storia personale che ha portato Ndoja dal dramma della clandestinità per fuggire dalla guerra civile in Albania ai primi passi nella pallacanestro italiana, prima a Palazzolo Milanese poi a Desio, per arrivare a vincere la Legadue e addirittura ad incontrare Papa Francesco in Piazza San Pietro, di fronte a 70.000 persone. Sarà l’occasione migliore per consegnare al giocatore ed all’autore del libro il premio “Il basket sopra le righe”, arrivato alla sua seconda edizione.
Lo sport nella sua forma più aggregante: è questo il concetto che vuole far passare “La Morte è certa, la Vita no – La Storia di Klaudio Ndoja” e la giornata del 16 gennaio sarà votata soprattutto a questo, per mostrare come gli stereotipi si possano superare senza problemi, special- mente su un campo di pallacanestro.
Pietro Farina, direttore di Confcommercio Trieste: “Per Confcommercio Trieste è un onore co-organizzare questa presentazione; partire dal nulla, o addirittura da una situazione drammatica, superare difficoltà enormi, lottare e cercare di vincere la propria partita quotidiana, con spirito di sacrificio e capacità: sono condizioni nelle quali molti im- prenditori si trovano o si possono trovare spesso. La storia di questo campione, del basket e della vita, potrà ispirare molti nostri associati”.
Giovanni Adami, presidente di Fip Fvg: ”Come Fip Fvg avrò il piacere di assegnare a Michele e Klaudio il premio “Il basket sopra le righe” che abbiamo istituto nel 2015 in favore di chiunque si impegni a scrivere di e per il basket. Il nostro fine è di valorizzare appassionati, tifosi, giornalisti, pubblicisti, laureandi e più semplicemente tutti coloro che appartengono al mondo sommerso connesso alla pallacanestro e partecipino alla sua valorizzazione e diffusione con articoli, saggi, libri, pubblicazioni, tesi e altro ancora. Beh, con Klaudio e Michele andiamo veramente “sopra le righe” perché il libro (che si legge in due sere d’un fiato) tocca temi ben più complessi del pick and roll quali la rivoluzione civile, l’immigrazione clandestina, la mafia, la violenza, ma anche la determinazione, il coraggio, l’affermazione personale e sportiva, la fede, i sani valori familiari. Un libro che va “oltre le righe” e che dimostra come credendo in se stessi e fondando il lavoro quotidiano su solide basi familiari tutti ce la possono fare. I capitani delle selezioni provinciali e regionali del FVG, finchè sarò Presidente, partiranno per le loro avventure cestistiche con questo libro tra le mani. Sarà un regalo personale mio. Aiuterà a crescere. Grazie Klaudio, grazie Michele”.