Nella complicatissima trasferta contro la capolista Udine, coach Chermaz deve rinunciare in partenza a due elementi chiave del proprio scacchiere: Ritossa e capitan Valeri, con quest’ultima comunque presente in panchina a sostenere le compagne.
A chi in prima battuta si soffermasse sul solo risultato finale (il tabellone segnerà 89-40 per Udine a fine match), è necessario replicare che per due interi quarti la Ginnastica Triestina ha giocato da grande squadra, esprimendo un’ottima pallacanestro, con personalità e senza timori, sapendo che la pressione era tutta sulle spalle della compagine friulana, sconfitta nell’ultimo turno a Monfalcone.
Le triestine partono infatti determinate con un parziale di 5 a 0. Ci pensa Da Pozzo, per le locali, a tenere botta ai canestri di Città e Samez che trainano la squadra biancoceleste, in vantaggio di due lunghezze alla fine del primo quarto (15-17).
Il secondo periodo inizia invece con un’altra brutta notizia per le triestine: Zacchigna si infortuna il ginocchio durante una penetrazione ed è costretta a dare forfait.
Nonostante il mancato supporto della dea bendata, le biancocelesti continuano a vendere cara la pelle anche nei secondi 10’, chiudendo il quarto in svantaggio di sette lunghezze (37-30).
La panchina corta e le ingenti energie spese per competere con una squadra superiore per tecnica e statura, spianano la strada alle friulane che prendono il sopravvento al rientro in campo, con uno schiacciante parziale di 14-0. Devono passare ben 6’ per assistere ai primi due punti di marca triestina. Così, mentre le biancocelesti faticano a trovare la via del canestro, le ottime percentuali al tiro permettono a Vicenzotti e compagne di chiudere con un vantaggio di 22 punti il terzo quarto (58-36).
Gli ultimi 10 minuti sono utili solo alle locali, che incrementano ulteriormente il passivo, rendendolo fin troppo pesante, vista la prima metà di match.
Pur essendo soliti guardare “il bicchiere mezzo vuoto”, la Ginnastica Triestina deve tornare a casa tenendo a mente la prestazione dei primi due quarti (probabilmente i migliori delle 18 partite disputate). Con l’auspicio di recuperare da subito le indisponibili e sperando che l’ultimo infortunio occorso a Zacchigna non sia grave, non bisogna perdere serenità ed entusiasmo. Sabato prossimo al PalaTrieste arriva la Mestrina.
Riccardo Richter