Filippine, Iran e Giappone sono tutti ancora in lizza per un posto alle Olimpiadi di Rio De Janeiro 2016 e, anche se le probabilità sono certamente contro tutti e tre i paesi, la speranza è l’ultima a morire.
I giapponesi sono stati selezionati per giocare a Belgrado (Serbia) e sono inclusi nel gruppo con la Lettonia e la Repubblica Ceca. Iran, invece, giocherà a Torino in un girone che comprende Grecia e Messico. Le Filippine, che sono state nominate come uno dei paesi ospitanti dei turni di qualificazione preolimpici del 2016, giocheranno in casa a Manila, e sono nello stesso gruppo con Francia e i “Tall Blacks” della Nuova Zelanda. Non c’è dubbio che tutte e tre le squadre asiatiche non siano tra le favorite per staccare un biglietto per Rio 2016. Il compito non è impossibile, ma è sicuramente difficile e tutte e tre le selezioni dovranno fare del proprio meglio per conquistare la qualificazione.
Il Giappone, in particolare, si trova a beneficiare del ritorno nel roster attivo della nazionale di due veterani chiave: il big man Kosuke Takeuchi e l’ala Kosuke Kanamaru. Takeuchi, naturalmente, aggiungerà centimetri al reparto lunghi del Giappone, e si troverà ad essere la minaccia principale della squadra vicino a canestro. L’accoppiata con il fratello gemello Joji sarà molto interessante, dal momento che l’ultima volta che hanno giocato insieme a questi livelli è stato nel lontano 2011 in occasione della FIBA Asia Championship a Wuhan, in Cina. Se entrambi riusciranno ad essere in forma, il Giappone sarà in grado di schierare una coppia di torri di alto livello. Kanamaru, da parte sua, è ampiamente considerato come uno dei migliori tiratori da tre punti del Giappone, quasi ai livelli del leggendario cecchino Takehiko Orimo. Con Kanamaru, il Giappone aggiungerà esperienza e profondità, oltre a una minaccia per le difese avversarie.
Anche l’Iran avrà bisogno di un paio di “big men” per rafforzare ulteriormente le proprie possibilità. Certamente, con l’ex NBA Hamed Haddadi a custodire la vernice, l’Iran ha una prima linea formidabile, ma contro selezioni del calibro della Grecia e un Gustavo Ayon nel pitturato del Messico, anche un colosso come Haddadi avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile. Cosa che potrà ottenere da Arsalan Kazemi e dal giovane di belle speranze Mohammad Yousofvand. Kazemi ha il tonnellaggio, i centimetri e le abilità per essere un’ottima ala forte in campo internazionale e una potenziale spalla per Haddadi nel pitturato. Yousfovand è un atleta di interessanti prospettive: avrà vent’anni in occasione delle qualificazioni, ed è considerato un futuro pilastro della nazionale. Con i suoi 207 centimetri, può giocare sia da ala forte che da pivot e, allo stesso tempo, avrà l’occasione di acquisire una buona esperienza ed accelerare ulteriormente il suo sviluppo.
Infine, come squadra di casa, le Filippine avranno un vantaggio significativo in termini di familiarità con l’ambiente e con i loro fan appassionatissimi. Nonostante questi, però, la blasonata Francia e la Nuova Zelanda rimarranno le favorite per la qualificazione. Sì, questo nonostante la possibilità di schierare con la nazionale filippina un ex NBA come il big man Andray Blatche e una stella nascente come Jordan Clarkson.
Per i filippini, per fare davvero il salto di qualità, due giocatori che erano assenti nell’ultimo FIBA Asia Championship questa volta invece presenzieranno: l’MVP della PBA June Mar Fajardo e lo specialista perimetrale Marcio Lassiter.
Freschi vincitori della Philippine Cup 2015/2016 con i loro team, questi due giocatori saranno un buon rinforzo per i tornei di Qualificazione: con i suoi 207 centimetri, Fajardo è certamente una “mosca bianca” per i filippini, ma non è solo la sua mole a renderlo fastidioso per gli avversari. E’ maturato e cresciuto nel gioco fin da quando ha iniziato a competere a livello mondiale, nella FIBA Basketball World Cup 2014. Lassiter dovrebbe sortire un effetto simile: ha vestito per l’ultima volta la maglia delle Filippine nel 2011 ed il suo ritorno non soddisferà solamente i tifosi, ma dovrebbe dare anche una bella mano a Gilas per il discorso legato al tiro da tre punti. Se Fajardo e Lassiter riusciranno ad adattarsi a Blatche, Clarkson ed all’icona Jayson Castro, le Filippine potrebbero davvero sorprendere il mondo.