Torniamo a parlare di numeri, prestazioni ed eccellenze nella nostra rubrica del martedì: il quintetto ideale della settimana torna puntuale come ogni volta, andando ad analizzare nel profondo le prestazioni di quei giocatori che maggiormente si sono messi in luce durante l’ultimo weekend cestistico regionale.
PLAYMAKER: lo inseriamo nel ruolo di “1” perchè lui è un altro di quei giocatori capaci di giostrare in tutte le posizioni. Stiamo parlando di “Klaus”, al secondo Claudio Munini: il capitano di Tarcento, ala di 200 centimetri del 1985, sta giostrando molto da playmaker durante questa stagione ma i suoi ruoli naturali sono quelli di ala piccola e ala forte, viste le capacità di muoversi vicino a canestro, ma anche tirare dalla media distanza. Nel derby regionale di C Gold contro la Falconstar Monfalcone, Munini ha come di consueto vestito i panni del protagonista: 20 punti in 33 minuti, con percentuali esaltanti (7/8 da due, 1/3 nelle triple, 3/4 ai liberi), ma anche 5 assist, 5 falli subiti e 3 rimbalzi, a conferma di come il suo talento si metta sempre al servizio della squadra e non gli serva solamente per andare a canestro.
GUARDIA: la lode è per Borut Ban, talento cristallino dello Jadran Trieste. Contro la Coe Elettronica Oderzo, questo esterno del 1992 ha ancora una volta dimostrato come non occorra essere alti due metri, saltare un metro e mezzo da fermo o avere una fisicità micidiale per poter fare la differenza: no, lui ha una tecnica ed un senso del canestro che gli permettono di avere la meglio anche contro giocatori ben più atletici. Un giocatore d’altri tempi, lo definiremmo, perchè Ban ha nella capacità di segnare in ogni modo la sua caratteristica principale: dalla lunga distanza, in penetrazione, con il palleggio arresto e tiro o addirittura anche spostandosi in post basso. Una varietà di movimenti che mette spesso in imbarazzo i marcatori diretti, proprio com’è successo anche con Oderzo: 25 i punti segnati per il bomber carsolino, con 3/8 da due, 4/9 da tre e 7/7 in lunetta, oltre a 6 falli subiti e 4 rimbalzi. Se lo Jadran continua ad essere un cliente scomodo per tutti, buona parte del merito è certamente sua.
ALA PICCOLA: oramai ci tocca ripeterci, ma quando un giocatore domina la categoria come Alberto Grimaldi (Don Bosco Trieste) è davvero impossibile tenerlo fuori da questa rubrica. Che dire di un giocatore di 194 centimetri che segna, difende su tutti i tipi di giocatore, prende rimbalzi, subisce falli e gioca in qualsiasi posizione? Contro la sua ex squadra, il Breg San Dorligo, è stato un autentico trascinatore: ben 37 i punti realizzati dal “Bodiroga di Via Pollitzer”, che certamente sarà uno dei giocatori inseriti nel quintetto stagionale per come sta rendendo. Primo cannoniere del campionato con 22.13 punti di media a partita, quattro escursioni oltre i trenta punti: non ci sono più aggettivi per descrivere quello che sta facendo questo giocatore che, a nemmeno ventott’anni, ha un curriculum cestistico già molto lungo con puntate in giro per l’Italia (Recanati e Campobasso, oltre a Gorizia) in categoria superiore ma ha scelto di sposare il progetto dei salesiani per rilanciare ad alto livello il Don Bosco.
ALA FORTE: Riccardo Castelli (GSA Udine), ovvero una macchina da numeri. Quest’ala di 200 centimetri nata nel 1988 è uno di quei giocatori che, in Serie B, può comodamente fare la differenza perchè coniuga all’ardore agonistico ed alla quantità anche la qualità della mano e l’esperienza ad alto livello sufficiente per non temere alcun diretto avversario. Nella “galoppata” dei bianconeri contro la malcapitata Fiorentina Scandicci, Castelli ha disputato una gara pressoché perfetta: 31 punti in 28 minuti, tirando con un maestoso 9/9 da due, 4/5 da tre e 1/2 ai liberi; oltre a questo, ci ha aggiunto 7 rimbalzi, 3 assist e 2 falli subiti per una valutazione di 37. Sicuramente coach Lino Lardo può dormire sonni tranquilli e permettersi di tenere in tribuna giocatori come Truccolo e Poltroneri per farli recuperare al meglio senza crucciarsi troppo.
PIVOT: il miglior “5” della settimana è in realtà un’ala forte naturale, ma non si poteva lasciare fuori dal quintetto ideale Franco Moro, capitano della Pienne Sistema Pordenone. Trentasei anni, due metri, una mano rotonda come pochi lunghi hanno in Serie C Silver: Moro è stato l’assoluto protagonista della vittoria pordenonese contro il Bor Radenska Trieste; si tratta di una stagione non facile per la formazione naoniana, costretta a soffrire con un manipolo di giovani rinforzato da qualche veterano, ma il riccioluto mezzolungo di Bosini è colui che più spesso fa la differenza. Contro la squadra triestina, ha accumulato ben 30 punti con 10/13 da due, 1/1 da tre, 7/8 ai liberi ed ha pure agguantato 10 rimbalzi: non sarà un mostro di atletismo, ma il reparto lunghi del Bor se lo sta ancora sognando di notte, quel numero 13.
SESTO UOMO: Silvano Manzon (Blue Service Fagagna), a 38 anni, ancora non ha smesso di fare la differenza. Nerboruto pivot di 196 centimetri, si tratta di un giocatore che ha alle spalle anni in categoria superiore e solo da qualche stagione è sceso in Serie C Silver: alla corte di coach Musiello, si ritrova in un team che ha come punti di riferimento principalmente gli esterni, ma lui è uno di quei giocatori che non si lamenta mai, va in campo e fa il suo mestiere, sgomitando dentro l’area e riuscendo spesso ad uscire vincitore dai duelli con gli altri lunghi. In una partita fisica e nervosa come quella contro la Servolana, ha avuto un ruolo da protagonista: nel 58-60 finale, oltre ai 14 punti messi a segno (miglior realizzatore dei suoi), Manzon ha infatti segnato il canestro che, a un secondo dalla sirena finale, ha dato il definitivo +2 ai suoi colori.
COACH: un bell’applauso va fatto a Nicola Ostan, che con la sua Vis Spilimbergo sembra aver rilanciato l’entusiasmo nella pallacanestro nella cittadina mosaicista. Contro la TFL Arzignano, la Vis giocava un match importante ai fini del consolidamento della classifica, ed è riuscita ad offrire una bella prova: non era facile, visto che i veneti sono una squadra pesante e dotata di centimetri, cosa che poteva mettere in difficoltà Bagnarol e compagni, che invece sono stati bravi a giocare di squadra e a mettere diversi elementi in condizione di segnare e rendersi pericolosi. Fra le triple di Battaglia e Dalovic, la verve di Bagnarol e la presenza nel pitturato di Principe, supportato dal ’96 D’Andrea, la Vis alla fine ha disputato una prestazione concreta che non ha lasciato scampo ad Arzignano.