Può sembrare fuori luogo per un ventunenne tra i giocatori più promettenti in Europa in un anno che può potenzialmente lanciare la sua carriera, ma quello che cercherà Dario Saric in quest’estate sarà sicuramente il riscatto.
Fin dallo scorso settembre, quando a EuroBasket 2015 una deludente Croazia piena di talento finì con un nono posto, l’ala dell’Efes Istanbul si sente un fardello sulle spalle.
“La scorsa estate, abbiamo spezzato il sogno del nostro paese”, ha ammesso Saric a fiba.com. “Dobbiamo risolvere questo problema”. L’ultimo passo sul podio in un torneo importante, da parte della Croazia, fu nel 1995, quando il team guidato da Toni Kukoc, Dino Radja, Arijan Komazec e Velimir Perasovic conquistò il bronzo ad EuroBasket Atene.
Saric crede di poter trovare l’inizio del “cammino di redenzione” al torneo di qualificazione olimpico che si terrà nel mese di luglio: i croati sono stati inseriti nel Gruppo B a Torino, dove si scontreranno con la Tunisia, con i padroni di casa dell’Italia e, come potenziali avversari nella fase successiva, con Iran, Messico e Grecia. “E’ un bene giocare nelle vicinanze e non dover viaggiare fino nelle Filippine”, ha detto Saric. “D’altra parte, dobbiamo superare avversarie molto forti come la Grecia e l’Italia, ma spero che la nostra squadra mostrerà carattere; penso che questo possa finalmente essere il nostro anno, abbiamo la possibilità di fare le Olimpiadi e, da lì in poi, tutto è possibile.”
Saric sostiene che la Croazia possa trovare un rimedio in tempo per il torneo di qualificazione, nonostante l’incertezza che circonda il prosieguo del lavoro di coach Perasovic. “L’allenatore non è il problema, quello che è successo è colpa dei giocatori,” ha affermato Saric. “Abbiamo giocato molto male, non abbiamo trovato la giusta chimica in campo, ma siamo in grado di avere un rapporto onesto tra di noi, anche quando succede qualcosa di brutto di cui dobbiamo discutere e non aspettare di finire il torneo e ritornare nelle rispettive squadre, prima di incontrarci di nuovo”.
Saric è stato scelto dai Philadelphia 76ers e prevede di fare il salto nella NBA in estate, ma anche un così grosso sviluppo di carriera non gli impedirà di aiutare la Croazia a fare quel passo avanti che lui stesso prevede: “Sicuramente giocherò; penso che le Olimpiadi siano l’evento più importante per un atleta e chiunque capirebbe. Sono consapevole che, se andrò nella NBA quest’estate, potrei arrivare un po’ stanco ma è un passo comprensibile”.