Martin Ridolfi: i fendenti del “Ninja” lanciano lo Jadran

Il giocatore di Mura, classe 1996, ha ritrovato la salute ed è subito determinante: 18 punti in 23 minuti per la compagine carsolina.

Una classica penetrazione di Martin Ridolfi, incursore dello Jadran Trieste.

L’irrinunciabile appuntamento del martedì ritorna, come ogni settimana, su MegaBasket; di cosa stiamo parlando? Ma naturalmente del quintetto ideale della settimana, rubrica dedicata alle “minors” del Friuli Venezia Giulia che va a spulciare tutte le cifre ed i numeri di coloro che si sono particolarmente messi in luce nell’ultimo weekend cestistico.

PLAYMAKER: non si può non inserirlo nel quintetto ideale della settimana; lui è il personaggio che ha vestito i panni dell’eroe, nell’ultima esibizione della Energy Lab Falconstar Monfalcone. L’immagine della sua esultanza sulle transenne, a fine partita, ha già fatto il giro della regione: stiamo parlando di Luca Quargnal, playmaker di 180 centimetri del 1991, che dovrà ringraziare l’ottimo fotografo Dario Cechet per aver immortalato un momento che rimarrà a lungo nella memoria dei tifosi cantierini. In una gara tutto sommato “normale”, con otto punti ma 2/8 da tre, 4 perse e 4 falli commessi, ha però il merito di infilare il tiro pesante che dà la vittoria alla sua formazione, allo scadere. E’ un po’ il “simbolo” dell’annata della Falconstar: sempre di rincorsa, soffrendo e con infortuni, ma alla fine vincente, in una maniera o nell’altra. Certo che ce ne vuole di coraggio, a scoccare un tiro decisivo quando il tuo scout recita 1/7 da fuori: Quargnal di attributi ne ha a bizzeffe…

GUARDIA: citazione di merito per il “Ninja” dello Jadran Trieste, Martin Ridolfi. Si tratta di uno di quei giocatori che sono difficilmente racchiudibili in un ruolo soltanto: non è di sicuro un colosso (poco più di centottanta centimetri), ma ha una rapidità di movimento e istinti offensivi talmente sviluppati che non lo si può definire un play puro. Si tratta di un incursore che ha aumentato con il tempo anche la pericolosità nel tiro da tre punti ed è in possesso di doti offensive indubbie: anche in C Gold, in una squadra dove ci sono leader designati, questo giocatore di vent’anni appena si è ritagliato un ruolo da protagonista, sia in quintetto che in uscita dalla panchina. Quando anche gli infortuni non lo tormenteranno più, ecco che riuscirà ad aumentare ulteriormente il proprio rendimento; nel frattempo, contro Conegliano, ha dato un saggio delle sue capacità. Nella partita contro i veneti, infatti, ha chiuso con 18 punti in soli 23 minuti: una “microonda”, sempre pronta a scaldarsi in un attimo. Ha tirato con 5/6 da due, 2/2 dalla distanza, 2/3 in lunetta, recuperando 5 rimbalzi e subendo anche 2 falli: che cosa volete di più?

ALA PICCOLA: lo inseriamo come ala piccola, pure se occupa sempre lo spot di play/guardia. Marco Luppino (Geoclima Fogliano) è uno di quei giocatori che sembrano non passare mai di moda: le primavere sono oramai 36, ma lui è sempre lì, sul campo a dispensare lezioni di come si può essere decisivi anche senza segnare venti punti a partita. Ne sa qualcosa la Ferroluce Romans che, nel confronto perso 55-59 contro la Geoclima, ha subito i “morsi del Lupo”: 12 punti e 10 rimbalzi, una doppia-doppia di assoluta concretezza per il giocatore di Maurizio Zuppi, che ha siglato un ottimo 10/10 dalla linea del tiro libero ed ha concretizzato i punti della staffa. Gli isontini stanno inseguendo i playoff e molte delle fortune passano attraverso le mani di Luppino, giocatore che ne ha viste tantissime in carriera e che può occupare senza problemi gli spot di regista e di guardia. La coppia con Matteo Piani è assortita e pericolosa: “Lupo” è sempre in agguato.

ALA FORTE: il miglior “4” della settimana è Thomas Gaspardo, atleta classe 1995 della Vis Spilimbergo. I mosaicisti hanno dominato il derby di C Gold con la Calligaris Corno di Rosazzo, tirando molto bene dalla distanza e chiudendo l’area a rimbalzo: il segreto? Gaspardo, in primis. Questo giocatore di 204 centimetri, fratello d’arte (David e Raphael sono i fratelli maggiori, entrambi militanti in categorie nazionali), forma con D’Andrea una coppia di atleti davvero interessanti; nella partita contro i seggiolai ha firmato una prestazione da 14 punti e 13 rimbalzi, colpendo sia da vicino (4/6 da due) che dal perimetro (2/3 nelle triple) e mostrando un’interessantissima “doppia dimensione”. Oramai si è assestato come una solida realtà in C Gold, ma ha i margini per fare passi ancora molto grandi.

PIVOT: quarantun anni e non sentirli. Manuel Vanuzzo (GSA Apu Udine) è un vero totem che per la Serie B è ancora un gran bel giocatore; non è mai facile “riciclarsi” nelle serie minori, specialmente se ai massimi livelli sei abituato a concentrare tutto quanto in pochi minuti. Vanuzzo, invece, si è riconvertito nel migliore dei modi in Serie B, dopo un’annata nella quale aveva vinto praticamente tutto con Sassari: questo lungo di 203 centimetri nativo di Dolo, però, sta recitando un ruolo di grande spessore per coach Lino Lardo. Consistenza difensiva, ma anche qualità in attacco, con mano educata lontano da canestro e durezza a rimbalzo: è questo ciò che serve alla GSA, che nella vittoriosa trasferta a Desio ha visto Vanuzzo chiudere con una “doppia-doppia” da 16 punti e 11 rimbalzi, tirando con un ottimo 3/4 da due, 2/5 nelle triple e 4/5 ai liberi, ed aggiungendoci anche 5 falli subiti. Chapeau.

SESTO UOMO: la citazione è obbligatoria per Christian Spolaore (Don Bosco Trieste); lo si può definire “stakanovista dei canestri”, visto che questo tremendo realizzatore si suddivide fra campionato Under 20, Promozione e Serie C Silver. Stiamo parlando di una guardia/play di 184 centimetri classe 1996, che ha un senso innato per il canestro: contro Fagagna, si è alzato dalla panchina e, in una situazione di pura emergenza per i salesiani (otto giocatori a referto), ne ha messi 27 con quattro triple a bersaglio. Certamente, deve fare ancora molta strada soprattutto a livello di concentrazione difensiva, non esattamente il suo cavallo di battaglia, ma il talento c’è e soprattutto la “voglia” di far canestro non è seconda a nessuno: quando “Spola” si alza per il tiro, solitamente l’esito è quasi scontato. Il futuro del Don Bosco Trieste passa certamente anche attraverso le sue mani, oltre a quelle degli altri ragazzini di belle speranze che si aggirano nella prima squadra salesiana.

COACH: la menzione come allenatore della settimana va certamente a Mauro Trani, coach del Cus Trieste. Un’annata non semplicissima per gli universitari, che si sono trovati a lottare per non retrocedere, ma hanno infilato una vittoria preziosissima in casa della Polisportiva Roraigrande: l’allenatore triestino, dall’alto della sua esperienza, sta traghettando i gialloblù alla salvezza, un traguardo che sarebbe davvero significativo per una squadra che ha ottime prospettive future. L’ultimo quarto giocato da Padovan e soci è stato concretissimo, con soli quattro punti concessi al team pordenonese: solidità in difesa e gioco di squadra, questo il credo che Trani ha infuso a tutto il collettivo.