Si è da poco concluso il Trofeo delle Regioni Kinder+Sport 2016, con una bella avventura per quel che riguarda le selezioni del Friuli Venezia Giulia. Ecco i commenti dell’entourage friulgiuliano dopo la chiusura della manifestazione.
Giovanni Adami, presidente Fip Fvg
«Le ragazze, giunte terze, tornano sul podio dopo l’argento conquistato nel 2010 a Lignano Sabbiadoro con la rappresentativa guidata da Antonia Peresson. Questa Azzurrina è il riassunto di lavoro, umiltà e gruppo. C’è stata una bella distribuzione di giocatrici del territorio, non di egemonia da parte di una società. Ciò significa che si lavora bene ed è un bel messaggio di crescita in vista degli Europei U16 e dei Mondiali U19 in rosa che organizzeremo tra 2016 e 2017.
I maschi? Bisogna valutarli con lo stesso equilibrio usato per le ragazze. La formula ad imbuto, nonché il ko all’esordio con la Campania, non hanno aiutato. Meritavano qualche posizione in più rispetto al nono posto. Inoltre, non dimentichiamoci che tra Gran Galà dell’Umbria conquistato a inizio mese e il Trofeo delle Regioni hanno prevalso sette volte su 9. Infine, non possono che rendermi felice gli attestati di stima ricevuti da tanti addetti ai lavori che hanno partecipato in passato alle spedizioni del Fvg al Trofeo delle Regioni. Li ringrazio tutti quanti».
Andrea Paderni, Rtt maschile
«E’ nostra intenzione valutare prima la prestazione, poi il risultato. Quindi, nelle sei partite disputate al Trofeo delle Regioni, la squadra ha dimostrato un’importante crescita. Tutti hanno dato qualcosa vivendo momenti di gratificazione. Torniamo a casa con un’esperienza maggiore.
Ciò detto, sotto il profilo dei risultati, abbiamo vinto quattro gare su 6, ma avendo perso al debutto contro la Campania siamo stati in pratica tagliati fuori dai primi otto posti. Proprio quella con i campani è stata la partita peggiore perché nell’altro ko contro il Veneto abbiamo comunque tenuto botta al cospetto di una squadra più forte di noi. In generale, questa rappresentativa, non avendo grande talento individuale, deve lavorare tanto e confrontarsi contro compagini più brave».
Livio Consonni, Rtt femminile
«Il momento chiave? La clamorosa scoppola subìta all’esordio contro l’Emilia Romagna che aveva grandi ambizioni. E’ stato uno schiaffo che ci è servito molto. Questa cosa avrebbe potuto spezzare le ossa a chiunque. Ci siamo ritrovati di fronte un bivio: o rassegnarci o reagire. Le ragazze hanno dato una prova di forza interiore, carattere e orgoglio impressionanti. L’immediata reazione contro il Lazio il giorno dopo è stata straordinaria soprattutto in difesa dove si è vista la voglia di non farsi sopraffare.
Lo spareggio con la Campania, squadra ostica, non era semplice, ma vincendolo è cominciato un altro Trofeo delle Regioni per noi. Con l’ingresso nelle prime otto, abbiamo cominciato a sognare in grande. Nel quarto di finale contro il Veneto, tradizionalmente una sfida classica, siamo scesi in campo più sciolti. Superando i nostri vicini di casa, abbiamo colto tre vittorie consecutive che ci hanno proiettato a una semifinale aperta contro la Sicilia. Ce la siamo giocata fino alla fine con la consapevolezza di avere una grande opportunità. Le siciliane, che avevano estromesso nello spareggio l’Emilia Romagna, hanno avuto maggiore freddezza e lucidità nei momenti cruciali oltre ad una fame maggiore a rimbalzo offensivo.
La finalina con le Marche è stato un altro capolavoro per il recupero delle energie fisiche e nervose. L’ultima partita di un torneo lungo sei giorni è terribile perché la stanchezza potrebbe avere la meglio. Invece, abbiamo voluto il terzo posto a tutti i costi, dimostrando un tasso tecnico superiore. Insomma, si tratta di una medaglia di bronzo assolutamente meritata grazie a un bilancio di quattro vittorie e due sconfitte. Come detto in sede di presentazione, abbiamo puntato a obiettivi di prestazione anziché di risultato. Questo ci ha alleggerito fortemente. Siamo stati più energici, sereni e coesi. Infatti, puntando su questo, abbiamo fatto la differenza ed evitato di incartarci da soli.
Differenze tra l’argento del 2010 e questo terzo posto? Si tratta di due squadre diverse, innanzitutto. Credo che il Fvg arrivato secondo al Trofeo delle Regioni di Lignano sei anni fa, perdendo la finale contro la Lombardia dopo due supplementari, meritasse di finire primo. Il dio dei canestri, quella volta, voltò le spalle. Si trattava di una squadra con molta più qualità e talento rispetto a quella attuale. Quest’anno abbiamo sopperito al minore talento con grande forza di squadra, coesione e capacità di giocare oltre ogni alibi. Spero che questo bronzo abbia un risvolto e non rimanga un risultato fine a sé stesso. Deve produrre qualcosa: maggiore entusiasmo attorno al movimento femminile oppure che sia uno stimolo maggiore per le ragazze a migliorarsi continuamente. So che non è facile, ma lo spero».