Non pochi turni or sono del campionato di serie A2 girone Est di basket sostenendo che la partecipazione del quintetto triestino al turno del girone play-off era possibile, se non garantito, ma non solo in quanto i boys di Dalmasson non erano “secondi” a nessuno ergo – aperta ogni e qualsiasi possibilità.
Nell’ultima fatica al Palarubini dove i biancorossi hanno “rullato” il Legnano con un perentorio 80 a 54, coach Dalmasson ha sciorinato tutta la sua inventiva tecnica incaricando o tollerando che Parks fosse uno dei portatori di palla!
Il tattico modus operandi mi ha ricordato l’antico adagio pugliese “nessuno è come te, se qualcuno ti somiglia è truccato”.
Tornando al basket, da rilevare che il nuovo incarico assegnato a Parks ha permesso ai triestini di surclassare gli avversari di turno, che a Legnano avevano superato per un canestro, 87 a 85, limitando a soli 11 punti il “salterino Parks” e a una sola realizzazione l’esperto Pecile.
La più che entusiasmante stagione di Parks ha indotto, battendo la determinata e folta schiera di clubs di serie A e A2, i cervelli pensanti del basket triestino – Dalmasson e Ghiacci – a confermare l’eclettico Jordan anche per la prossima stagione.
L’enorme entusiasmo scaturito dalla divertente e spettacolare prestazione dell’ultimo turno, che ha coinvolto sia i più fedeli che i new entry fans e dirigenti, è senza meno foriero di raggiungimento dell’ambita presenza di 6mila spettatori al Palarubini per i play-off, come in tempi non felicissimi, è stato programmato da Mario Ghiacci con il suo staff e il ben operare del sindaco Roberto Cosolini e dell’assessore allo sport Edi Kraus.
Indipendentemente dal risultato che Landi e compagni conseguiranno a Roseto, comodamente piazzata quest’ultima al quarto posto della classifica grazie alle 19 vittorie conseguite sulle 29 partite disputate, per Trieste i play-off sono un meritato e sudato premio giunto contro mille e mille difficoltà, non poche di quet’ultime ancora presenti.
Gli avversari della seconda fase saranno palesi domenica sera, sotto a chi tocca, il quintetto triestino è al massimo della condizione psicofisica, ben sapendo di non essere secondi a nessuno.
Attila Frizzo