Fumolo, la “gioia” della Dgm Campoformido

Il lungo saltatore di coach Cargnello è stato il segreto della vittoria che ha permesso ai friulani di festeggiare la salvezza anticipata.

Ultimo appuntamento stagionale con il quintetto ideale della settimana: oramai si sono chiuse tutte le stagioni regolari, fatta eccezione per le Poule Promozione e Retrocessione di Serie D, ed i vari campionati cominciano la loro “fase calda”. Andiamo a vedere i giocatori che si sono maggiormente messi in luce in quest’ultimo weekend cestistico regionale, in attesa di conoscere i nomi che saranno premiati nell’ambito degli Oscar del Basket Fvg che si terranno sabato 25 giugno 2016, al Palazzetto dello Sport di Aquilinia, all’interno della settimana della All In Sport Summer League.

PLAYMAKER: Il tempo passa, ma lui rimane sempre un talento cristallino. Ha 24 anni ed oramai è un vero e proprio veterano del parquet; stiamo parlando di Borut Ban (Jadran Trieste), giocatore che è diventato il simbolo della pallacanestro carsolina dei nostri giorni. Il figlio d’arte è uno di quei giocatori “vecchio stile”, che hanno un senso del canestro molto sviluppato e possono segnare virtualmente in qualsiasi maniera: palleggio-arresto-tiro, triple, gioco in post basso e in avvicinamento; questo play/guardia/tuttofare di 192 centimetri è virtualmente un’arma “totale” per coach Andrea Mura. Ne sanno qualcosa i difensori di Montebelluna, che hanno dovuto spendere più di un fallo per fermare Ban: 25 punti segnati nel match contro i veneti, “sparacchiando” da due (3/10), ma risultando molto produttivo nelle altre voci, con un 3/6 complessivo nel tiro da fuori, 10/11 ai liberi, 10 falli subiti, 7 rimbalzi e 3 assist. Qualcuno lo definirebbe un “collezionista di numeri”: per noi, invece, è solamente il motivo principale per cui lo Jadran ha finito al settimo posto, conquistando un’altra volta i playoff in Serie C Gold.

GUARDIA: Menzione della settimana per l’esterno del Sistema Basket Pordenone, Francesco Dal Moro. Certamente, la partita non aveva molte motivazioni, visto che i pordenonesi erano già consci di essere ai playout e l’Ubc Udine aveva il terzo posto in tasca, ma “Cisco” ha interpretato nella maniera migliore il match, risultando incisivo nel fondamentale che più lo contraddistingue, ovvero il tiro da fuori. Per lui, nella vittoria della sua squadra al PalaCrisafulli, ci sono stati 21 punti con 3/5 da due e 5/8 nelle triple: dati importanti, per un giocatore che nonostante i 24 anni ha un curriculum cestistico da senior già abbastanza ricco. Sarà fondamentale averlo al meglio anche nella serie di playout, dove il Sistema si gioca tutto contro la Lussetti Servolana: tre partite, nelle quali la squadra che perde dovrà accettare la discesa in Serie D.

ALA PICCOLA: Il premio va a Riccardo Castelli, ala tuttofare della GSA Apu Udine. E’ l’emblema guerriero della compagine bianconera: quest’ala di 200 centimetri classe 1988 è capace di risultare prezioso dal punto di vista realizzativo, ma anche di sporcarsi le mani nelle lotte a rimbalzo o in difesa. Un giocatore insostituibile per il mosaico di Lino Lardo, che con i suoi ragazzi ha conquistato il primo match della serie contro la Virtus Padova, rispettando il pronostico. Castelli è stato sicuramente uno dei più produttivi, chiudendo la gara con 16 chirurgici minuti in campo: 15 punti per lui, con 1/1 da due, 1/1 da tre e 10/10 in lunetta, subendo ben 7 falli e recuperando due rimbalzi. Certamente, è uscito per raggiunto limite di penalità, ma ovviamente si tratta di un giocatore che fornisce una quantità incredibile alla manovra udinese ed è imprescindibile nello scacchiere griffato GSA.

ALA FORTE: La menzione come “4” della settimana va a Sasa Mucic (Ardita Gorizia). Sloveno di 202 centimetri che a 33 anni ha nel suo passato il professionismo, Mucic da qualche stagione è protagonista nelle serie minori del Friuli Venezia Giulia: passato per Romans e arrivato all’Ardita Gorizia, è una pedina fondamentale per coach Giovanni Busolini, nonché un rebus per gli avversari vista la sua capacità di giocare vicino a canestro ma usando anche la mano morbida per colpire frontalmente, dalla media e da fuori. Mucic, nella clamorosa rimonta dell’Ardita contro Caorle, ha messo in seria difficoltà il perticone Cresnar e l’altro lungo Cucchi: doppia-doppia da 25 punti e 11 rimbalzi per lui, con 9/20 dal campo, 7/9 ai liberi e 7 falli subiti. Difficile accumulare cifre più sontuose: il fuoriclasse sloveno è uno dei segreti del quinto posto conclusivo di questa Ardita Gorizia.

PIVOT: Lo inseriamo come “5”, anche se in realtà il tonnellaggio è quello di un’ala piccola. Ma Cristian Fumolo (SUPER Dgm Campoformido) è uno di quei giocatori capaci di modificare l’assetto offensivo di una squadra avversaria, per le sue incredibili capacità di salto e per la presenza in area. Ala di quasi due metri cresciuta nel settore giovanile della Cbu Udine, Fumolo è un ventiquattrenne di belle speranze che ha avuto un’esperienza importante con Tarcento ed ora è un punto di riferimento per la compagine di coach Cargnello. Nel decisivo incontro con la Lussetti Servolana, si è fatto beffe di tutti gli avversari che si è trovato davanti, chiudendo con 19 punti ed una miriade di rimbalzi e palloni sporcati: la sua presenza a rimbalzo offensivo è stata fondamentale per garantire secondi tiri alla sua squadra, che nel finale è riuscita a beffare i triestini con un tiro libero di capitan “Fudo” Moretti. Ora Fumolo, insieme ai suoi compagni, può godersi la salvezza anticipata senza passare per i playout.

SESTO UOMO: Il miglior giocatore in uscita dalla panchina è Jacopo Castellano, playmaker di 177 centimetri classe 1990 della Blue Service Collinare Fagagna. Scuola Snaidero Udine, arrivato due stagioni fa dall’Olympia Voghera di Serie D, è rientrato in regione dopo un periodo di studio in Lombardia e si è accasato a Fagagna: giocatore che sa alzare il ritmo, a volte riesce anche a trovare continuità in attacco, pure se gioca in una squadra dove i “primi violini” sono tutti quanti nel reparto piccoli. Non è semplice trovare spazio fra giocatori come Bardini, De Simon e Campanotto, ma quando coach Musiello sceglie l’assetto “small”, ecco che allora sono dolori per tutti: nella vittoria sul campo di Codroipo, Castellano è stato fondamentale con i suoi 22 punti segnati, dando prova di tutte le sue qualità. Non è bastato per evitare i playout, ma attenzione al suo impatto durante le partite di post season, potrebbe essere una variabile fondamentale per le sorti dei collinari.

COACH: Applausi a scena aperta per Franco Gregori (Santos Basket Trieste), che insieme ai suoi ragazzi si guadagna l’accesso alle Final Four di Serie D con due giornate d’anticipo. I triestini sono un gruppo unito e compatto, con una società gestita da amici che oramai da più di trent’anni è di scena nelle “minors” regionali. Andare a vincere sul parquet della Polisportiva Casarsa non è di certo un risultato che si consegue tutti i giorni: i bianconeri ci sono riusciti grazie alla concretezza ed alla difesa, che ha limitato a soli 57 punti segnati in casa il team pordenonese. Gioco di squadra e disponibilità a passarsi la palla sono le caratteristiche di questa squadra, che non ha un solista di vaglia ma un collettivo formato da buoni giocatori per lo più cresciuti “in casa”: questa volta, a mettersi in luce sono stati i lunghi Romano (14 punti) e Contento (12 e 14 rimbalzi), ma un applauso va fatto a colui che mette in campo i bianconeri, quel Franco Gregori che è un magnifico gestore.