Ettore Messina incorona James, Curry esce ridimensionato

Fonte: La Repubblica

Ettore Messina attento spettatore delle Finals NBA, con ammirazione verso i campioni e qualche punta critica verso l’MVP stagionale Steph Curry:

«Ammirato, non solo sorpreso. Da LeBron e dai Cavs. E contento d’aver perso quella scommessa, che pure sul 3-1 pensavo di intascare. Onore al merito, impresa memorabile. E inattesa. Nessuno nella Nba accreditava Cleveland della coesione di squadra mostrata in finale. E qui è emerso l’immenso senso di responsabilità di LeBron: cui, allo stesso modo, pochi riconoscevano questa dote».

Girata la serie

«In gara 5, quando i Warriors hanno perso in casa per un evento in fondo annunciato. Che Draymond Green andasse squalificato, forse già nella serie con Oklahoma City, lo dicevano tutti. Il giocatore è di assoluto valore, le sue scorrettezze sono però abituali. Lì è girata la serie, facendo emergere segnali di inquietante insicurezza. In stagione regolare non s’erano visti, la prova è che la tensione c’è per tutti».

Curry ridimensionato?

«Sì, ma resta lo stesso fra i grandissimi. Non stava bene fisicamente, la tensione ha tradito pure lui. E quella moglie che twittava veleni non era un bel segnale».

LeBron numero uno?

«Non amo queste classifiche, penso ci sia un gruppo di numeri uno che, di anno in anno, devono l’uno assoluto al risultato. Quest’anno è lui, un anno fa Curry».