Una stagione fallimentare ai Kings, dopo l’addio alla flotta guidata da Gregg Popovich. Belinelli avrebbe dovuto ricoprire un ruolo importante, pur partendo dalla panchina, ma gli è stato preferito Seth Curry. Ora, la franchigia gestita da Michael Jordan si interroga sul suo futuro apporto alla nuova, giovane compagine.
Sul programma radiofonico “Locked on Hornets” del 27 luglio si è parlato a lungo sul passato e sul presente del tiratore di San Giovanni in Persiceto. Vi proponiamo una breve sintesi dei punti salienti:
– Belinelli era nelle mire degli Hornets già ai tempi di San Antonio, ma la dirigenza non riuscì a strapparlo dalle grinfie degli Spurs. Questo a riprova della volontà di portarlo a Charlotte, preferendolo a molte altre armi tattiche disponibili nella Lega.
– Il suo rendimento poco produttivo ai Kings può avere una concausa: l’essere diventata la terza opzione offensiva ha snaturato il suo ruolo da riserva pronta a spaccare la gara con qualche tripla mefitica. Quando doveva “crearsi” un tiro, questo ha minato definitivamente la sua capacità di contribuire all’attacco della sua squadra. In più, la situazione a Sacramento non era delle più rosee dal punto di vista delle lotte intestine…
– Si è sempre saputo che le sue capacità difensive sono limitate, e quindi in futuro non può aspettarsi un minutaggio più elevato rispetto al passato.
– Per queste ragioni, gli Hornets – se vorranno sfruttarlo al meglio – dovranno “preparare” il terreno affinché egli possa inserirsi facendo quello che sa fare meglio: tirare piedi per terra. Oltre a Batum e a Parker, anche Belinelli potrà aiutare i compagni nei minuti decisivi in virtù della sua maturata esperienza.
Rajone