Meo Sacchetti indica il primo obiettivo per Brindisi: Final Eight

Fonte: Repubblica.it a cura di Nicola Apicella

In una lunga intervista Nicola Apicella riporta i pensieri di Meo Sacchetti alla vigilia di una nuova, intrigante stagione in quel di Brindisi.

Sacchetti, perché Brindisi?
“Perché mi hanno voluto fortemente. Fa piacere sentirsi desiderato, essere al centro di un progetto, è la prima cosa che conta quando inizio una trattativa. E poi perché parliamo di una piazza importante, che ama la pallacanestro, calda. Con Sassari ci ho giocato diverse volte, siamo saliti in A lo stesso anno (stagione 2009-2010, ndr)”.

Otto volti nuovi, alcuni alla prima esperienza in Europa.
“Sono i giocatori che volevamo, quelli che abbiamo cercato fin dall’inizio. Alcuni non eravamo sicuri di riuscire a prenderli, è stato molto bravo il nostro giemme Giuliani. Sarà una squadra che dovrà correre in campo aperto, fare canestro dal perimetro. Abbiamo scelto di non avere un centro dominante ma di avere lunghi più duttili”.

Che campionato si aspetta?
“Credo che sarà un torneo simile a quello degli ultimi anni. Milano per budget è fuori portata per molti, ha costruito una squadra lunghissima perché con la nuova formula dell’Eurolega dovrà giocare praticamente due campionati. È la favorita, ma non bisogna dare mai nulla per scontato perché spesso alla fine non ci si prende mai. Io ne so qualcosa. Bisogna essere pronti a cogliere le occasioni che eventualmente si presenteranno, alla fine si gioca sempre cinque contro cinque. Le avversarie? Direi le solite, anche se Reggio Emilia dovrà verificare il nuovo corso senza lituani. Mi piace Avellino, Venezia riparte da una base solida, Sassari ha rivoluzionato il roster ma ha preso buoni giocatori. E come al solito non mancheranno le sorprese”.

Obiettivi della stagione?
“Il primo è entrare nelle prime otto a fine girone di andata e fare le Final Eight di coppa Italia. E’ il primo trofeo che ho vinto e ci tengo particolarmente”.

La società cosa le ha chiesto?
“Questo è un club che da quando è arrivato in serie A ha fatto cose importanti, è cresciuto in campo e fuori. Io mi devo divertire, se mi diverto io lo fanno i giocatori e di conseguenza anche chi viene a vederci. Nello sport bisogna puntare sempre al massimo, avere prospettive alte. Poi è logico che ci saranno squadre più forti, ma bisogna provarci sempre. Noi siamo pronti”.