Fonte: Gazzetta dello Sport a cura di Massimo Oriani
Chi meglio del coach, cioè Meo Sacchetti, può descrivere la propria creatura? Leggete e fatevi un’idea della nuova Enel Brindisi:
«Abbiamo voluto costruire una squadra frizzante. Il play NicMoore è un giocatore che non solo costruisce ma anche finalizza. Accanto avrà AJ English, guardia dalle caratteristiche simili, che può ricoprire il doppio ruolo. Poi gente con buone mani. M’bayè arriva da 3 stagioni in Giappone, era un po’ titubante perché noi non potevamo offrirgli le stesse cifre, ma alla fine si è convinto, conscio che questa possa essere una vetrina importante per lui». Kris Joseph ha un buon pedigree. «Mi piaceva già quando ero a Sassari. All’epoca scelse di tentare di rimanere in Nba (fu 2a scelta di Boston nel 2012, ndr.) finendo prima in D-League e poi in Francia». E sottocanestro? «Quando ho visto i video di Danny Agbelese mi ha subito ricordato Shane Lawal (il pivot del triplete sassarese, ndr.). E poi c’è Robert Carter, un lungo con buone mani che può giocare anche fronte a canestro avendo un buon tiro, ma per ora preferiamo che rimanga sotto». Durand Scott è un volto noto. «E’ uno dei pochi rimasti dalla scorsa stagione, dove ha fatto bene, un giocatore su cui faremo ancora affidamento». Infine, il nucleo italiano. «Spanghero arriva da Trento, play realizzatore, giovane ma già con esperienza avendo fatto l’Eurocup. Donzelli è un giocatore di fisico, dinamico, reduce da qualche acciacco, stiamo lavorando per farlo recuperare e crescere anche sotto l’aspetto tecnico». Le aspettative quali sono? «Innanzitutto chiudere il girone d’andata tra le prime 8. Le Final Eight mi piacciono tantissimo. E poi la Coppa Italia è il primo trofeo che ho conquistato e quello non si scorda mai. In assoluto vogliamo essere una buona squadra, ci riusciremo se recupereremo qualche pallone in più, aggiungendo difesa e rimbalzi. Voglio correre, come sempre, ma farlo da canestro subito è dura…».