Ufo Francica Nava espone un suo pensiero sulla rinuncia del sindaco di Roma Virginia Raggi alle Olimpiadi di Roma:
“Oggi il sindaco della più grande città d’Italia ha in buona sostanza esautorato sé stesso: il no alle Olimpiadi sulla base del fatto non sarebbe stato possibile garantire la legalità della “macchina realizzativa” è implicitamente l’ammissione della incapacità di fare rispettare leggi e regole, tout court. Il no alla olimpiade diventa il no a QUALSIASI grande opera in favore di Roma, dalle linee di metro al rifacimento delle strade, dallo smaltimento dei rifiuti alla gestione del patrimonio culturale : perché evidentemente questa Giunta non è in grado di offrire le assicurazioni di trasparenza, onestà, controllo e competenza che giustamente dovrebbero accompagnare qualsiasi grande iniziativa che riguardi la città, che siano nuovi impianti sportivi o scuole o parchi o strade o musei. Oggi una Giunta che finora aveva brillato per inazione e confusione ha gettato la spugna davanti all’unico ostacolo che qualunque governo (di città, provincia, regione, Stato) dovrebbe avere il dovere di affrontare e superare : quello del fare rispettare le regole che si è dato, QUALUNQUE sia l’impresa intrapresa, CHIUNQUE sia ad intraprenderla. E con la sindrome del NO programmatico non si va davvero da nessuna parte….”