Matias Principe, il “muro” argentino fa sorridere la Calligaris

Il lungo di Marco Rovere è fondamentale nella vittoria dei seggiolai contro il Basket Mestre del "Killer di Ruda", l'indimenticato Daniel Tonetti.

Rieccoci nuovamente, puntuali, con la rubrica del martedì di MegaBasket: il quintetto ideale della settimana va alla ricerca dei nomi che maggiormente hanno influenzato il rendimento delle rispettive squadre, portandole al successo e mettendosi in luce, in una maniera o nell’altra. Andiamo a vedere a chi è toccata la “nomination” per questa settimana.

PLAYMAKER: Lo mettiamo in posizione di playmaker, pure se di regista ha davvero poco; Massimiliano Cipolla è uno di quei giocatori che definire “eterni” sarebbe riduttivo. Alla bell’età di 35 anni (è nato infatti nel 1981), questa guardia/play di 184 centimetri è ritornata in C Silver dopo aver conquistato la promozione con la sua 3S Cordenons nello scorso campionato: ex capitano storico di Pordenone, società con cui ha conquistato anche la Serie B, è un motorino instancabile dotato di grande senso del canestro e di un estro che non è secondo a nessuno. Contro la Collinare Fagagna ha messo assieme 24 punti (8/10 da due, 1/4 nelle bombe, 5/6 ai liberi), agguantato cinque rimbalzi e scodellato due assist. Forma, insieme a Celotto, Marella e Moro, un nucleo di veterani che fanno quadrato intorno ad un manipolo di giocatori del vivaio di Cordenons: “Cipo” ha mostrato subito di non aver perso l’abitudine di fare canestro, in nessuna categoria, mentre è al meglio quando può mettere pressione e recuperare palloni direttamente dal palleggio ai malcapitati avversari. Troppo facile l’associazione fra il suo cognome ed il fatto di far piangere chi si trova di fronte..

GUARDIA: Certamente non si può non menzionare Ferdinando Seno, atleta in forza al Sokol Aurisina. “Nando” è il tipico caso di giocatore che calza a pennello in qualsiasi gruppo venga inserito: veneziano di nascita ma oramai triestino d’adozione, Seno è un esterno di 187 centimetri classe 1991 che fa della grinta e dell’intensità il proprio cavallo di battaglia. E’ arrivato in Friuli Venezia Giulia per studiare, si è ritrovato in mezzo al parquet a combattere prima con la maglia del Santos Trieste e poi ha scoperto la passione per la comunità slovena, allenandosi per un anno in Serie B con lo Jadran Trieste: dopo aver fatto lo “sparring partner”, però, si è ritenuto pronto per scendere nuovamente in campo a ritrovare l’agone ed il Sokol lo ha accolto a braccia aperte. Nella vittoria contro il Basket Perteole, “Nando” ha accumulato 21 punti in 26 minuti, tirando con un ottimo 4/6 da due, 3/5 da tre e 4/6 nei personali, raccattando 6 rimbalzi e subendo 4 falli: mister utilità, per un Sokol che ha giocato sul velluto contro i friulani, chiudendo sul 21 – 42 i primi venti minuti e limitandosi poi ad amministrare il vantaggio.

ALA PICCOLA: Andiamo a premiare Andrea Chiesurin, giocatore di 188 centimetri classe 1988 dell’Humus Sacile neopromosso in Serie D. Lo inseriamo come ala piccola, ma in realtà il “grande mistero” è il ruolo che può ricoprire: si, perchè si tratta di un atleta che dove lo metti sta e certamente non farà mai storie sul fatto di voler giocare in una posizione o in un’altra. Chiesurin è stato, per anni, un simbolo della Pallacanestro Portogruaro di cui ha ricoperto anche i gradi di capitano e, in estate, è passato a Sacile per andare a formare un telaio davvero interessante insieme ai vari Mack, Dal Bello, Fabbro, Bellinvia, Bovolenta e Varuzza. Nell’esordio, i pordenonesi erano in trasferta sul campo del Tarcento Basket, certamente non un impegno semplicissimo visto che la formazione di Andriola, dopo aver rinunciato alla C Gold in estate, vuole da subito lasciare il segno in campionato: invece l’Humus ha meravigliato i presenti, vincendo 41 – 60 a SottoColle Verzan e mettendo in luce proprio lo stesso Chiesurin, che ha chiuso con 14 punti a referto (miglior realizzatore dei suoi) all’interno di una gara a ritmi bassi e con le difese che hanno prevalso sugli attacchi. La sua atipicità è il suo punto di forza e, all’esordio in questa Serie D 2016/2017, lo ha dimostrato.

ALA FORTE: Il top scorer della DGM Campoformido, nella “passeggiata” contro la Virtus Feletto, è stato Cristian Fumolo; si è trattato di una partita che si è chiusa in un quarto di gioco, visto il 25 – 4 che la compagine di Luca Malagoli ha inflitto ai malcapitati virtussini nei primi dieci minuti. Sotto canestro, poi, il resto lo hanno fatto “Fudo” Moretti e lo stesso Fumolo, giocatore che in estate è stato l’oggetto dei desideri proprio di Campoformido. Ala forte di 198 centimetri del 1992, fa dell’elevazione e del tempismo le sue doti migliori e, in Serie C Silver, è uno di quegli elementi che possono garantire punti e rimbalzi senza troppi problemi: quest’anno, con Moretti e Polo a occuparsi interamente del ruolo di “5”, può svariare intorno all’area e far vedere le sue caratteristiche di giocatore bravo ad attaccare il ferro in velocità. Nel 75 – 34 conclusivo, di punti ne ha segnati 17 oltre a condire la sua prestazione con svariati rimbalzi: potrà rivestire, anche quest’anno, il ruolo di punto di riferimento dentro l’area della Dgm.

PIVOT: La lode al miglior pivot della settimana spetta a Matias Principe, oriundo argentino in forza alla Calligaris Corno di Rosazzo. Il “gaucho”, giocatore di 202 centimetri nato nel 1985, è uno di quegli atleti che tutti quanti vorrebbero avere come compagno di squadra perchè si tratta di un elemento che si danna l’anima in difesa ed a rimbalzo e, soprattutto, non pretende mai la palla, ma va direttamente a prendersela. Se la Calligaris ha battuto la Emme Retail Mestre del “grande ex” Daniel Tonetti, buona parte del merito va anche a Principe, che ha fatto sì che i seggiolai non perdessero la lotta a rimbalzo e nel pitturato: di fronte aveva infatti i centimetri di Cucchi e l’atletismo di Saintilus, ma non ha fatto una piega e si è messo a lavorare di gomiti e presenza, pur con qualche problema di falli che ne ha limitato il minutaggio. Alla fine, per Principe, ci sono stati 12 punti in 22 minuti, con 4/6 da due, 1/1 nelle triple e 1/1 ai liberi, oltre a 4 rimbalzi, 2 recuperi e anche 3 assist, prova che la visione di gioco è ottima e che non si tratta esclusivamente di un lungo ruvido e poco tecnico.

SESTO UOMO: Un giocatore che esce dalla panchina e ti segna 13 punti, risultando determinante per la seconda settimana di fila, va certamente inserito nei nominativi dei migliori della settimana. Alessandro “Chicco” Simonutti, esterno classe 1993 di San Daniele del Friuli, è uno di quei giocatori che silenziosamente è diventato un idolo dei Bull Dogs, la tifoseria che segue ovunque la formazione collinare. Nonostante il suo aspetto ricordi “TeleSpalla Bob”, mitico personaggio della serie dei Simpson, sul parquet è più simile invece ad un multiruolo che può ricoprire gli spot di playmaker, guardia ed ala piccola, con buone capacità realizzative. Insomma, uno di quei giocatori che risultano spesso determinanti all’interno di un gruppo vincente, proprio com’è stato quello allenato da Enrico Sinone nel derby friulano con la Vis Spilimbergo, vinto per 61 – 76 al Palasport Favorita.

COACH: Il miglior allenatore della settimana è Gabriele Gilleri (Don Bosco Trieste), che ottiene la prima vittoria in campionato proprio in uno scontro salvezza. Chi avrebbe mai pensato che una squadra di giovanissimi, costruita in maniera piuttosto “ardita” e con un reparto lunghi praticamente dimezzato, avrebbe potuto vincere contro un team che ha nel proprio roster gente come Basile, Doz, Devcich e Tomadin? Il Bor, sulla carta, aveva atletismo e centimetri in abbondanza rispetto alla formazione salesiana, che però di contro ci ha messo gran cuore e soprattutto presenza nei momenti determinanti. Il PalaBunker di Via dell’Istria è stato rispettato, grazie alla difesa ed alle doppie cifre dei ’98 Toso, Andreuzza e Balbi, quest’ultimo peraltro top scorer dell’incontro con 19 punti a referto e diverse triple a bersaglio. Il plauso per l’allenatore classe 1986 è doveroso: al primo anno da head coach, ha una bellissima occasione ed un obiettivo altrettanto bello ma difficile, cioè condurre alla salvezza i suoi ragazzi. Gioventù e freschezza ci sono, ora sarà importante riuscire a piazzare qualche altro colpo per dare ulteriore entusiasmo all’ambiente.