Fonte: QS
Marco Belinelli fa un quadro della nuova situazione in quel di Charlotte, con un interlocutore “particolare”:
«Nel migliore dei modi. Qui sto bene. Davvero. Tutto procede bene. Ho cominciato a seguire la Nba spiando Michael. Gioco per il mio eroe, è pazzesco».
Soggezione?
«No. Ammetto che quando l’ho sentito al telefono, in estate, mi sono emozionato. Poi qua ci siamo visti un paio di volte. Dieci anni fa, forse, non avrei avuto il coraggio di guardarlo, ma ero un rookie. Ero un bambino. Ora è diverso. Però, magari, riparliamone dopo le prime partite. Lui si mette a bordo panchina. Vederlo là…».
E qualche consiglio…
«Ecco, questo forse potrebbe mettermi in soggezione. E’ Jordan, non uno qualunque».
Il nuovo gruppo
«Ci siamo ritrovati da poco. Qua, però, c’è gente seria. Ci si allena, si rispettano gli orari. Ho compagni intelligenti che capiscono il gioco. Ci sono le premesse per giocare bene, andare lontano e divertirsi».