Caricata a mille dal successo interno contro Cremona di due domeniche fa, e dalla vittoria corsara ottenuta la scorsa settimana al Taliercio contro Venezia, la Dolomiti Energia Trentino (secondo posto a quota 4 punti, record 2-1) torna domenica al PalaTrento per affrontare l’unica formazione da cui, neopromossa Brescia a parte, non ha mai perso da quando è in serie A. La tradizione della formazione aquilotta contro la Betaland Capo d’Orlando (ottavo posto a quota 2 punti, record 1-2) è infatti decisamente favorevole al team allenato da Maurizio Buscaglia, che contro i siciliani ha vinto tutti e quattro i match disputati in serie A dopo averli battuti per tre volte su tre match anche nelle finali di LegaDue del 2014, al termine delle quali sia Trento che Capo vennero promosse nella massima serie.
QUI TRENTO La formazione bianconera si presenterà al secondo appuntamento ufficiale della stagione davanti al proprio pubblico per dare continuità al grande entusiasmo generatosi nella piazza trentina dopo il doppio successo contro Vanoli e Umana. Forte di una difesa tra le più arcigne di tutta la serie A (i bianconeri concedono solo il 42,7% da due e il 27,7% da tre ai propri avversari), e di un pacchetto lunghi che grazie al suo atletismo e alla sua atipicità ha finora lanciato il team aquilotto in vetta alla graduatoria di lega per rimbalzi catturati (43,3), la squadra trentina ospiterà Capo d’Orlando con l’intero organico a disposizione di coach Maurizio Buscaglia, e con un Johndre Jefferson (15,3 punti e 10,3 rimbalzi a sera) in grande spolvero nel pitturato.
QUI CAPO Se la Dolomiti Energia è in un buon momento di forma, la giovane e intrigante Betaland allenata da Gennaro di Carlo non è però da meno. Capo ha infatti dato filo da torcere in questo inizio di stagione sia a Milano (passata al PalaFantozzi per 65-71 dopo essere stata sotto fino al 34′) che a Venezia (vincitrice per 84-69 davanti al pubblico amico in una gara rimasta in equilibrio fino a metà terzo periodo), prima di fulminare nel posticipo Sky di lunedì sera la Fiat Torino dell’ex Trento Peppe Poeta grazie ai 24 punti del playmaker uruguaiano Bruno Fitipaldo. Giocatore, quello nativo di Montevideo, che a dispetto di una fama da grande penetratore ha affondato le speranze dell’ambizioso team di Frank Vitucci sparando un clamoroso 5/6 dall’arco, che si è aggiunto alla notevole performance offerta dal collettivo siciliano a rimbalzo (40-29 nei confronti di DJ White e compagni, grazie al contributo di ben 6 giocatori con almeno 4 carambole catturate) e alle soluzioni offensive trovate dai giovanissimi Stojanovic (14) e Laquintana (10). A far addensare qualche nube nel cielo sopra Capo d’Orlando è però arrivata in settimana la notizia della lesione al collaterale mediale del ginocchio destro per Janis Berzins, che costringerà la giovane ala lettone ad un lungo stop, forzando coach Gennaro Di Carlo a chiedere gli straordinari allo swingman Dominique Archie, sin qui impiegato (con i suoi 14 punti e 6 rimbalzi a sera) per lo più come elemento di raccordo tra i giovani esterni paladini (attenzione anche al razzente ungherese Zoltan Perl e alla chioccia del reparto, Drake Diener, che si sta pian piano scrollando di dosso la ruggine dei tanti mesi di stop a cui è stato costretto nella scorsa stagione per il ritorno del morbo di Crohn) e il pacchetto lunghi formato dal croato Mario Delas (6,0 punti e 4,3 rimbalzi), dall’ex Omegna Antonio Iannuzzi (7,3 punti e 5,3 rimbalzi) e dall’esperto veterano di mille battaglie Sandro Nicevic.
I PRECEDENTI A lungo avversarie anche in LegaDue, con Aquila Basket uscita vincente per 3-0 dalla serie finale della stagione 2014, Dolomiti Energia Trentino e Orlandina si sono affrontate per quattro volte da quando il team bianconero è in serie A. 4-0 il bilancio a favore degli aquilotti, vincitori con ampio margine dei due confronti del PalaTrento (90-73 nel gennaio 2015, con un Josh Owens da 20 punti e 10 rimbalzi, e 74-63 nel dicembre 2015, con 16 punti e 5 triple per Sanders), e invece passati solo allo sprint delle due sfide in terra di Sicilia (67-68 nel maggio 2015, con decisivo fade away di Mitchell a 15 secondi dal termine, e 81-82 nell’aprile 2016, con tap in sulla sirena di Julian Wright).