Quarta giornata di C Gold, alla palestra “Aldo Cova” di Opicina arriva l’Emme Retail Mestre, teoricamente una delle formazioni più quotate del girone, alle prese però con l’indisponibilità di Tonetti per un guaio fisico. Entrambe le formazioni hanno un bisogno impellente di risalire la classifica, dopo un avvio di campionato non dei migliori.
Dopo un paio di minuti a canestri inviolati, l’Emme Retail comincia a giocare. Rosada apre le danze, replica Rajcic dalla distanza. Da qui in poi una sola squadra in campo per i quindici minuti seguenti: Mestre centra un parziale di 10-0: è cominciato l’assolo diretto da Rosada e suonato da Santilius, l’ala di Pennsylvania, giocatore perno della squadra in mano Longhin. I padroni di casa sbagliano diverse conclusioni da tre punti, Mestre si chiude in difesa ed è veloce nelle ripartenze. La prima frazione termina 10-20 in favore degli ospiti. Ridolfi brucia la difesa in penetrazione: vox clamantis nel deserto.
De Petris, non in giornata, commette il terzo fallo su un immarcabile Santilius ed è costretto ad uscire per Daneu. L’americano, dotato di una forza fisica straripante per la categoria, continua a macinare canestri. Grazie a lui e alla concretezza di Cucchi nel pitturato Mestre tocca addirittura il +19, sul 21-40 a metà secondo quarto. Lo Jadran attacca male e difende peggio, non è questa la squadra che vuole vedere Dean Oberdan e lo si evince quando scaraventa furioso la lavagnetta a terra, durante il timeout appena chiamato. Il gesto a quanto pare sortisce l’effetto sperato: Ban finalmente si sblocca in lunetta, Ridolfi e Rajcic aumentano la precisione al tiro consentendo allo Jadran di recuperare qualcosina prima dell’intervallo. 31-42 dopo venti minuti.
Nel secondo tempo la musica cambia completamente: la difesa dei triestini ora ha una base solida, l’attacco acquista ritmo. I padroni di casa cominciano a difendere alto cacciando la palla già a metacampo. Nel giro di cinque minuti Borut Ban scippa quattro (!) sfere a Rosada, involandosi in contropiede e realizzando altrettanti canestri con la collaborazione di Ridolfi. La Ispem gioca di squadra, gli aiuti difensivi funzionano, trova coraggio e inizia a credreci. Mestre va in tilt, la rimonta si concretizza in un amen. La bimane spettacolare di Santilius su ally-up di Rosada ridesta i veneti, anche se alla fine della terza frazione il risultato è capovolto: 52-53.
Gli ultimi 10′ sono i più frizzanti. Le due compagini se la giocano a viso aperto. Maran trova il pertugio per infilare il sorpasso, reagisce Daniel Batich con un piazzato. Cucchi appoggia al tabellone per il nuovo +1, risponde Ridolfi dall’altra parte. Bomba di Rajcic, replica Santilius, il quale comincia tuttavia a sentire la fatica. Man mano che ci si avvicina al termine, con il match in perfetto equilibrio, la palla acquista peso. Ed è in questi momenti che vengono fuori i campioni. Borut Ban (22 punti, 11 falli subiti e 5 recuperi) si carica la squadra sulle spalle. Non si può dire sia un giocatore veloce, dispone tuttavia di cotanta tecnica da renderlo in alcuni frangenti immarcabile. Le sue finte di tiro e conseguenti penetrazioni gli fruttano quattro viaggi in lunetta. Otto centri consecutivi dalla linea della carità (per una 14/15 totale ai liberi) consentono di mettere in cassaforte la partita. Lo Jadran conquista il referto rosa davanti al proprio pubblico: il campionato è cominciato anche per la Ispem.
Partita dai due volti: nel primo tempo bene Mestre, troppo appannato lo Jadran. Esattamente viceversa nel secondo tempo, nel quale la squadra di Oberdan ha trovato la giusta reazione per rimontare e vincere. I triestini hanno un leader tra le proprie file e si chiama Borut Ban.
Ispem Jadran – Emme Retail Mestre 72-66
Ispem Jadran: Batich M. 3, Kojanec 2, Zettin P. ne, Zidaric 2, Ban 22, Ridolfi 16, Cettolo 1, De Petris 2, Daneu 2, Rajcic 15, Batic D. 7, Zettin D. ne. All. Oberdan.
Emme Retail Mestre: Santilius 24, Fabris 4, Prete ne, Rosada 7, Maran 8, Segato 4, Bedin 6, Cucchi 13, Gomirato, Ortolan ne, Tagliapietra, Tonetti ne. All. Longhin.
Parziali: 10-20, 31-42, 53-52.
Sebastian Romano
