Fonte: La Provincia
Gianluca Basile racconta la sua pace post attività agonistica:
Ma è proprio sicuro di piantarla lì?
Non ho la certezza al 100%, ma a un 99 abbondante questo sì. La verità è che il basket non mi manca proprio. Zero. Non pensavo di riuscirne a farne a meno così. Ma mi riesce di vivere bene anche senza la pallacanestro.
Ad esempio?
Intanto non doversi più quotidianamente confrontare con l’orologio. L’allenamento, il riposo, la trasferta, l’aereo, il pranzo, la cena A volte mi sembrava di aver il tempo già prestabilito persino per andare in bagno. Insomma, vivere senza orari dopo 21 anni di carriera mi sembra un vero sogno.
Bisogna pure poterselo permettere…
Premesso che è stata una bella vita e che ho svolto il mestiere che sognavo, ho lavorato sodo anche per questo, per potermi concedere questa possibilità.
Anche perché ha guadagnato bene, possiamo dirlo, no?
Certo, non lo nascondo. Ma mi sono sempre applicato senza lasciare nulla al caso proprio perché sapevo che avrei dovuto sfruttare al massimo gli anni sul parquet per garantirmi un “dopo” come questo. E ho avuto anche tanta fortuna, sfruttando situazioni favorevoli dal punto di vista economico.
A cosa si riferisce in particolare?
Intanto al primo contratto “buono” firmato con la Fortitudo, con l’ingaggio clamorosamente lievitato per via dell’asta che si era inscenata con l’altra metà di Bologna, la Virtus. E a quei tempi, giravano soldi veri. Dopodiché anche le sei stagioni in Spagna sono state particolarmente remunerative. Eppure…
Eppure?
Nessuno mi ha regalato niente. Tutto ciò che ho fatto in campo me lo sono costruito con pazienza, tanto lavoro, abnegazione, dedizione. Insomma, cestisticamente parlando, ritengo di essermi fatto un bel culo.
Ma il basket potrebbe avere ancora bisogno di lei, seppur in altra veste.
Sono così stanco di questa routine che ora come ora non mi metterei mai a fare altro. Se poi un giorno mi verrà voglia, vedremo. Ma chi può assicurare che sarei eventualmente in grado di farlo? Per me è più facile stare in campo che dietro a una scrivania o addirittura ad allenare.