Diego Lucas, il “Kyrie Irving” di Roraigrande

Il playmaker classe 1996 ex Sistema Pordenone mette a segno 32 punti ed è il protagonista della clamorosa rimonta sul parquet di Tarcento.

Il martedì è, come sempre, giornata di bilanci: bilanci ma non solo, visto che andiamo a scoprire cifre statistiche e curiosità a proposito dei nomi che maggiormente si sono messi in luce nell’ultimo weekend cestistico regionale. Andiamo, dunque, ad analizzare con il quintetto ideale della settimana, le varie situazioni createsi nelle partite appena disputate.

PLAYMAKER: Nel gioco delle somiglianze, che spesso viene fatto accostando un giocatore al suo “alter ego” della NBA, Diego Lucas (Polisportiva Roraigrande) potrebbe essere accostato senza problemi a Kyrie Irving. Si, perchè il regista classe 1996 nato in Friuli ma con un nome ed un cognome americano, che oltretutto ha un secondo nome (Jordan) molto promettente, ricorda per molti versi il playmaker dei Cleveland Cavaliers per compattezza fisica, capacità di trovare il canestro con il contatto e, in generale, leadership sul parquet. Nella vittoria della sua Roraigrande in quel di Tarcento, dunque su un campo non propriamente facile, Lucas ha messo a segno ben 32 punti con ottime percentuali (6/9 da due, 2/4 nelle triple, 14/14 in lunetta): sotto di dodici punti a dieci minuti dalla sirena finale, la formazione pordenonese si è resa protagonista di un’esaltante rimonta, guidata proprio dal suo playmaker che, dopo un anno di sofferenza in C Silver con la maglia del Sistema Pordenone, è tornato in Serie D su una nuova piazza, nella quale sta facendo davvero sfracelli.

GUARDIA: La citazione come miglior “2” della settimana spetta a un veterano delle categorie minori, che ha però anche una buona carriera a livello di campionati nazionali e, anzi, ha visto da vicino anche la Serie A. Stiamo parlando di Mauro Maran, bomber della Vida Latisana: i bassaioli stanno vivendo una partenza di stagione assolutamente complicata, anche per il fatto che i due punti di riferimento offensivi (Manservisi e Baccino) sono tormentati da problemi fisici e, per un motivo o per l’altro, coach Sante Fava non ha mai potuto contare su di loro a pieno regime. Ecco che, allora, torna utilissimo questo esterno di 185 centimetri classe 1982 cresciuto nella Snaidero Udine e passato per molte piazze nazionali e regionali, che da alcune stagioni è un punto di riferimento della Pallacanestro Tagliamento Latisana. Maran, nel confronto con l’Asar Romans, si è messo a crivellare la retina più volte ed ha collezionato ben 23 punti, bottino importante che ha permesso alla sua formazione di vincere 75 – 85 su un campo assolutamente non facile. Ha nel tiro da tre punti la sua arma prediletta il buon Mauro, che ancora non si è stancato di bruciare le retine regionali: complimenti a lui!

ALA PICCOLA: Applausi a scena aperta per Giovanni Infanti (Bluenergy Codroipo); il giocatore che nella passata stagione è stato il segreto della promozione dei codroipesi, perchè trattasi di classico all-around che può occupare tre o quattro posizioni differenti, fatta eccezione per il ruolo di “5”. Un mix di fisicità e tecnica concentrato in centonovantaquattro centimetri, Infanti è fratello d’arte di quell’Alessandro che nel suo passato ha la Serie A e la A2, ma ha comunque un curriculum di tutto rispetto: per anni ha militato in Serie B e poi, alcune stagioni orsono, è sceso in C Silver riconquistando in breve tempo i campionati nazionali. Contro Dueville, ha dato sfogo alla sua atipicità, conquistandosi una caterva di tiri liberi poi puntualmente convertiti: se Codroipo ha segnato 90 punti, una buona fetta del merito è da attribuire a Infanti, che ha confezionato una prestazione da 22 punti con 4/12 da due, 1/1 da tre, 11/11 in lunetta, 6 rimbalzi, 5 falli subiti, 3 assist e 2 stoppate. Si narra che, a fine gara, qualcuno gli abbia pure chiesto di spegnere la luce del palazzetto, una volta uscito dallo spogliatoio…

ALA FORTE: Rischiamo di diventare ripetitivi ma, quando un giocatore si mette in evidenza in uno scontro diretto e lo fa segnando ben ventotto punti, beh, bisogna assolutamente citarlo. Tanto più se quel giocatore è un ragazzo nato nel 2000: Ousmane Diop (Virtus Feletto), giovane fenomeno senegalese in forza al team allenato da Lorenzo Bettarini, è stato imprendibile nel confronto tra la squadra friulana ed il Don Bosco Trieste. La Virtus doveva assolutamente vincere per cercare di aggiudicarsi lo scontro salvezza con i salesiani ed è riuscita a mettere sul piatto una performance praticamente perfetta, andando addirittura avanti 40 – 24 al termine del secondo periodo, per poi subire la quasi rimonta degli avversari. In tutto questo, il giocatore che ha assicurato la massima continuità offensiva a Bettarini è stato proprio Ousmane Diop, che sta vedendo i risultati di un’annata che lo impegna praticamente al 100%, fra le giovanili e la prima squadra di Feletto, oltre alla Serie A2 dell’Apu Udine.

PIVOT: Il Basket Perteole si sblocca e trova la prima vittoria stagionale in Serie D; fa notizia? Certamente è una news importante, ma lo è ancor di più se pensiamo che la vittoria è arrivata contro una squadra solida come l’Alba Cormons. Di sicuro lo spettacolo non è abbondato, se pensiamo che la sfida del PalaPlet è terminata con il punteggio di 47 – 50, ma c’è un giocatore che si è elevato al di sopra degli altri: Davide Canciani, gradese “doc”, che ha segnato ben 19 punti. E lo ha fatto a trentanove anni, lui che è un classe 1977 e che da tempo è protagonista nelle categorie minori, specialmente con la maglia della Pallacanestro Grado. Da un paio di anni è in forza a Perteole, che si è giovata dell’inserimento di questo veterano capace di occupare i ruoli di ala forte e lungo puro, lui che in gioventù giocava pure da “3” (con i suoi 195 centimetri) e che può vantare grande solidità e capacità di trovare il canestro con la sua amata mano mancina.

SESTO UOMO: Lo inseriamo come sesto uomo, lui che è un giocatore abituato a partire sia in quintetto base che dalla panchina, senza farsi particolari problemi. Lui è, per tutti, il “Ninja”, al secolo Martin Ridolfi: altra nomination per questo giocatore che è un vero e proprio rebus tecnico per qualsiasi avversario gli si pari davanti. Playmaker? Non proprio, perchè la sua attitudine è quella di andare a canestro. Guardia? Si, ma non è altissimo ed è molto più rapido rispetto ad un pariruolo. Ecco che ci troviamo di fronte al più classico esempio di “combo guard”, dicesi giocatore di poco più di un metro e ottanta capace di occupare i due ruoli senza farsi particolari problemi ma, anzi, creandone a chi cerca di difendere su di lui. Per informazioni, citofonare ai malcapitati esterni di Castelfranco, che si sono visti cucire sulla pelle ben venti punti (3/4 da due, 4/7 da tre, 2/2 ai liberi, 4 falli subiti) in appena ventisette minuti di gioco. E’ la variabile impazzita che può dare quel qualcosa in più all’attacco di Dean Oberdan: in più, se pensiamo che di anni ne ha appena venti (è nato nel 1996) e da un paio di stagioni è un punto fermo delle rotazioni dello Jadran, ecco che il gioco è fatto.

COACH: Il miglior allenatore della settimana è certamente Federico Franceschin, tecnico della Energy Lab Falconstar Monfalcone. Perchè questa nomination? Perchè non è certamente facile affrontare il derby con la Calligaris Corno di Rosazzo senza il proprio playmaker titolare (Marko Marcetic, fermo per infortunio al tendine d’Achille) e, in più, con un Alessandro Scutiero che si gira il ginocchio durante il match. Ebbene, i cantierini hanno fatto il loro compito, seguendo alla lettera il piano partita del proprio coach, che aveva ordinato di fare attenzione al contropiede della Calligaris e, soprattutto, di non farsi sopraffare a rimbalzo. I lunghi di Corno di Rosazzo sono stati messi in difficoltà fin da subito a causa dei falli e, oltretutto, a mettersi in particolare evidenza sono stati Colli, Petrovic e Miniussi, che nel quintetto alto schierato durante la ripresa hanno girato la partita a favore della Energy Lab.