Alma Trieste: l’analisi post Forlì

Il capolavoro di Javonte

La serata da ricordare di Javonte Green parte da lontano. Da una settimana di studio dell’avversaria, di studio maniacale sul pericolo pubblico numero uno, come un pugile osserva il contendente. Lo stesso giocatore dirà in sala stampa di quanto sia stato decisivo coach Dalmasson nel veicolarlo mentalmente alla sfida personale. Una difesa da manuale per due quarti, Blackshear in crisi d’identità al punto di non capire nemmeno come si chiamasse, un crescendo di autostima culminato con una indimenticabile bimane-rovescia che ha mandato in visibilio il Palatrieste. Prestazione clamorosa la sua, totale nei quaranta minuti, la sensazione che, come per Parks, il bello debba ancora venire; intanto scrivo 29 punti…5 rimbalzi…4 recuperi e 38 di valutazione.

Il ballo è più fluido, non ci si pesta i piedi

L’Alma Pallacanestro Trieste rappresentava nelle prime uscite di campionato un ballo maldestro fra adolescenti, con il ragazzo e la ragazza a pestarsi i piedi in un goffo e poco fluido movimento a due. Parks, Green, Da Ros non riuscivano a trovare i giusti equilibri, uno intralciava la strada dell’altro. Grazie al cielo però esiste un timoniere e il suo staff, un lavoro in palestra e l’intelligenza dei protagonisti; l’unione di queste forze ha limato le spigolosità sopra descritte, ha reso il timing dell’attacco giuliano più calibrato, ha trasformato un problema iniziale in un punto di forza. Anche questa è crescita di squadra.

Pubblico da serie A

Parliamoci chiaro: in sede estiva c’erano timori giustificati nel registrare il tiepido approccio degli appassionati alla nuova stagione cestistica. Pian pianino le nuvole hanno lasciato spazio a spiragli di luce con una quota abbonati che registrava il record con oltre 2100 tessere; il sole prendeva a spallate le ultime stratificazioni a carattere temporalesco alla prima di campionato con oltre 5400 per la sfida a Treviso, fino a splendere nelle successive rappresentazioni al Palatrieste. Non ha contato la classifica o il rendimento della squadra, non si è subito l’effetto massificato del “vado solo se vince”, non ci sono stati i mugugni quando la creatura balbettava. Ancora una volta, per dirla alla Federico Buffa, “Trieste è uno dei più grandi palcoscenici che esistono sulla faccia della terra”. E le sfide di cartello devono ancora arrivare…

Derby: usiamo la zucca, ma per tempo!

Inutile scansare il problema: se si parlava di derby a maggio, figuriamoci ad una ventina di giorni dall’evento. E di pari passo con la questione sportiva viaggia la questione sicurezza. Partita a rischio senza dubbio, ancor più se si pensa che nella stessa giornata ci sarà il big match fra Triestina e Mestre. Le questioni da mettere sul piatto non sono poche: dalla concomitanza con il calcio, al fatto che le forze dell’ordine saranno impegnate con il referendum, con la celere di Padova preallertata ma che potrà agire solo fuori dall’impianto di Via Flavia. Sono l’ultimo ad avere  voce in capitolo in termini di gestione dell’ordine, ma l’auspicio è che si usi la testa e che si decida tutto per tempo per evitare assurde limitazioni alla tifoseria ospite (vedi divieto di trasferta, peraltro molto probabile), imbarazzi nel giorno della partita (tradotto: assembramenti pericolosi all’ingresso del Palatrieste), per esaltare uno spettacolo fra due canestri.

Puntualizzazione su tifoserie ospiti sulle tribune

Riporto per onestà intellettuale quanto segnalato dall’addetto ai lavori dell’Alma Pallacanestro Trieste Andrea Gregori, in merito alla questione ospitalità e posizionamento di tifosi. Con Treviso, ma soprattutto con Ravenna, la decisione di mettere i supporters sotto la Curva Nord triestina è stato un fraintendimento fra Digos e responsabili della biglietteria. Infatti, alla consueta disposizione societaria di 10 biglietti per dirigenti avversari in tribuna e tifosi nello spicchio del secondo anello, si è dovuto accettare forzatamente la volontà (educata ndr.) dei ravennati di sedersi nei posti acquistati a caro prezzo all’ingresso del Palatrieste.

 

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)