Petteway, 10 triple: la Dolomiti Energia cade all’overtime

Nonostante un Flaccadori da 22 punti, e un incontrastato dominio a rimbalzo, il team allenato da Buscaglia cade a Pistoia: di Baldi Rossi i liberi allo scadere che mandano Trento a un inutile supplementare

In una gara dominata sotto i tabelloni (29-46), ma caratterizzata da troppe palle perse (21) e da percentuali scadenti dall’arco (14%), la Dolomiti Energia esce sconfitta all’overtime dal PalaCarrara, arrendendosi per 84-78 ad una Pistoia che, presentatasi al match come prima squadra della lega per rimbalzi catturati e come ultima per percentuale da tre punti, si ritrova contro ogni aspettativa a soffrire all’inverosimile sotto le plance l’atletismo di Jefferson e soci, pescando per contro una serata di grazia dalla lunga distanza (15/30). A imprimere a fuoco il suo marchio sulla gara un superlativo Terran Petteway, che con 43 punti, frutto di dieci bombe e di un percorso netto dalla lunetta, cambia volto al match dopo l’intervallo, mettendo sotto una Trento fin lì parsa convincente anche se magari non sempre brillante e ordinata. Per il team allenato da Maurizio Buscaglia, che incassa così il quarto ko consecutivo, non bastano i 22 punti di Diego Flaccadori, al suo massimo in carriera, e le belle prove di Craft e Forray.

La cronaca: Trento aggredisce la gara andando forte a rimbalzo e cercando di muoversi con grande ritmo in attacco. Dopo una fiammata di Jefferson (6) che lancia la Dolomiti Energia sul 9-12, gli aquilotti però si disuniscono un po’ nella metà campo offensiva, pagando dazio alle soluzioni in transizione di Cournooh (5). Nonostante una grandinata di palle perse (7) i trentini riescono comunque ad arrivare avanti alla prima pausa (13-14): merito soprattutto della netta superiorità espressa sotto i tabelloni (5-12 con 4 palloni catturati da Beto) che permette loro di rimediare ai troppi palloni buttati.

Il dominio della Dolomiti Energia a rimbalzo, se possibile, si consolida ulteriormente nel secondo quarto. Mentre Flaccadori si erge a grande protagonista in attacco con una serie di penetrazioni al ferro (7), Hogue e Baldi Rossi spazzolano di tutto sotto le plance (4 rimbalzi a testa) tenendo Trento avanti nonostante i ragazzi di Esposito riescano a cercare con continuità Crosariol (5 punti) e Boothe (4) per far pesare la loro stazza nel pitturato. Al break lungo è 33-36 con i bianconeri avanti 8-24 nella lotta sotto i tabelloni, e Terran Petteway che inizia a entrare in partita con 7 personali.

Lo show di Petteway, però, inizia solo al rientro dagli spogliatoi. L’ex Nebraska prende letteralmente fuoco, spaccando in due la partita grazie a un clamoroso 6/6 dall’arco sganciato nel corso dei primi otto minuti del terzo periodo: Trento per contro, soffocata dall’aggressività difensiva dei toscani, non segna per metà quarto (in 6′ solo una tripla di Flaccadori) e va sotto anche di dodici prima che le letture sui due lati del campo di Forray, il basket totale di Craft, e la grande solidità di Flaccadori (15 con due triple) le permettano di restare in scia e chiudere la terza frazione a contatto (55-52 con 25 del cecchino di Galveston).

Buscaglia prova a rimescolare le carte alternando un po’ tutti i suoi esterni su Petteway. L’ala biancorossa, però, non sembra accorgersene e continua a bombardare da tutte le posizioni. Guidata dai suoi 13 punti nel quarto la The Flexx resta per lo più avanti, ancorché di misura, per tutta la frazione, con Trento che però non si dà per vinta e la morde alle caviglie grazie all’intelligenza e al cuore della coppia Forray-Craft, e allo straordinario tempismo a rimbalzo d’attacco di Hogue. Il finale è convulso, intenso, con esplosioni di energia che si alternano a errori più o meno banali. Una correzione del prodotto di Iowa State porta addirittura gli aquilotti avanti al 39′ (67-68), prima che una litania di tiri liberi a favore dei padroni di casa (con Petteway, Lombardi e Roberts a convertirli con alterne fortune) riporti la The Flexx avanti di un possesso pieno, senza più time out da entrambe le parti, a 7 secondi dal termine. La Dolomiti Energia pasticcia con la palla in mano, e sembra riuscire a costruire solo un tiro da fuori difficile e senza equilibrio per Baldi Rossi: a mancare di equilibrio, però, è anche Cournooh che commette ingenuamente fallo sul lungo di Vignola a 1 secondo dalla sirena. Sotto pressione, Filippo non tradisce e converte i tre liberi che regalano ai trentini l’overtime.

Nel supplementare però, Petteway riparte da dove si era interrotto, continuando a fare fuoco da tre punti senza pietà, insaporendo il suo clamoroso 10/14 dall’arco con un rotondo 9/9 dalla linea. Con la difesa, con i rimbalzi e con il talento di Flaccadori Trento resta comunque in partita, almeno finché a metterla al tappeto definitivamente non pensa un tiro dall’arco preso fuori equilibrio da Moore allo scadere dei 24 secondi (81-77 al 44′). Finisce 84-78 con la bomba della staffa di Boothe, che sancisce la quarta sconfitta consecutiva per la Dolomiti Energia, attesa ora dall’anticipo di domenica prossima alle 12 a Pesaro.

THE FLEXX PISTOIA – DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 84-78 d.t.s. (13-14, 33-36, 55-52, 73-73)

PISTOIA: Cournooh 5 (1/2, 1/2), Petteway 43 (2/5, 10/14), Antonutti 0 (0/1), Solazzi 0, Lombardi 7 (3/4, 0/1), Di Pizzo 0, Crosariol 6 (2/4), Roberts 8 (2/4, 1/5), Moore 6 (0/2, 2/6), Boothe 9 (3/8, 1/2). Coach: Esposito.
TRENTINO: Craft 11 (3/6, 1/1), Jefferson 8 (4/9), Baldi Rossi 9 (2/5, 0/2), Moraschini 2 (1/1, 0/1), Forray 6 (2/6, 0/1), Flaccadori 22 (6/10, 2/7), Gomes 2 (1/1, 0/3), Hogue 10 (3/6, 0/1), Lighty 8 (3/4, 0/5), Lechthaler 0. Coach: Buscaglia.

ARBITRI: Saverio Lanzarini, Alessandro Martolini, Denis Quarta.
NOTE: Tiri liberi: Pistoia 13/19, Trentino 19/26. Tiri da due: Pistoia 13/30, Trentino 25/48. Tiri da tre: Pistoia 15/30, Trentino 3/21. Rimbalzi: Pistoia 29 (Petteway 7), Trentino 46 (Baldi Rossi 9). Assist: Pistoia 15 (Moore 5), Trentino 13 (Lighty 6).

MAURIZIO BUSCAGLIA (Coach DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “Si è trattato di un match equilibrato, durante il quale abbiamo cercato di sempre di batterci, ma in cui a lungo andare Pistoia ha dimostrato di avere sempre qualcosina in più di noi, in termini di presenza e di energia. Dopo una gara così, con tantissime palle vaganti, tuffi, recuperi, è difficile fare un’analisi lucida: di certo posso dire che 17 rimbalzi in più sono tanti, avremmo forse potuto sfruttarli meglio, e che le nostre carenti percentuali da tre punti hanno condizionato anche le percentuali da due, perché quando non segni da fuori poi cerchi di andare dentro anche quando sai che dovresti aprire il campo. Peccato, perché nonostante tutto alla fine l’avevamo riaperta e avremmo anche potuto portarla a casa. Se guardo le cifre poi…Salta all’occhio che su 84 punti ben 43, oltre la metà, sono stati realizzati da un giocatore. Segno che noi avremmo potuto fare un lavoro migliore su di lui, magari essendo un po’ meno scolastici nella marcatura, un po’ più aggressivi, ma che poi c’è anche il talento degli avversari. E Petteway oggi ha fatto una partita incredibile, segnando almeno due o tre canestri con la mano in faccia da distanza NBA. Bravo lui, brava Pistoia a riuscire a trovarlo e metterlo in ritmo”.

DIEGO FLACCADORI (Guardia DOLOMITI ENERGIA): “Finalmente siamo tornati a giocare una partita che definirei di emozione, provando a coinvolgerci a vicenda e trascinarci con giocate di energia. Purtroppo però negli ultimi cinque minuti e per tutto l’overtime abbiamo fatto fatica a trovare situazioni a noi favorevoli, e ci siamo dovuti mettere a cercare qualche giocata. Nonostante tutto credo si sia trattato per noi di un passo in avanti, e da qui, dalla gara di emozione che siamo riusciti a fare, dobbiamo provare a ripartire per andare a Pesaro e ritornare a vincere, assolutamente. A livello difensivo non possiamo permetterci di concedere dieci bombe in due quarti più l’overtime a un giocatore. Dopo tre o quattro canestri da tre punti dobbiamo essere più attenti e concentrati per provare a toglierlo dalla partita, e invece ha fatto 43 punti. In attacco dobbiamo lavorare di più per trovare soluzioni sul lato debole, dopo aver giocato il primo pick and roll per aprire il campo”.