Tre partite in otto giorni. Dopo Piacenza continua il tour de force in A2. Alle porte c’è già l’undicesima giornata, con la Dinamica Generale Mantova impegnata al Palabam contro la Gsa Udine. Domenica contro l’Assigeco è arrivata una vittoria pur senza brillare.
L’analisi del match, e dei futuri avversari, è affidata al vice allenatore biancorosso Alberto Seravalli: “Dobbiamo ripartire dall’atteggiamento del secondo tempo, soprattutto quello difensivo. A Piacenza siamo entrati in campo un po’ superficiali e un po’ disattenti, sia in attacco che in difesa. In attacco abbiamo forzato, in difesa abbiamo concesso troppo alle loro caratteristiche individuali, come ad esempio i tanti tiri da tre punti di Hasbrouck. Nel secondo tempo, invece, abbiamo capito quale era la strada giusta per vincere la partita, ovvero chiudere gli spazi, mettere più pressione sui tiratori e in attacco passarci di più la palla. Non a caso abbiamo segnato tanti canestri in situazione di taglio, di dentro-fuori o semplicemente eseguendo bene i giochi come nel caso degli ultimi canestri di Corbett”.
Poco tempo per lavorare sui dettagli in casa Stings perché all’orizzonte c’è già la sfida contro Udine: “Innanzitutto bisogna ricordare che incontriamo una squadra che la scorsa stagione ha vinto il campionato di serie B che è molto complicato – ha sottolineato Seravalli –. E’ stato confermato il nucleo di italiani e a questo la società ha aggiunto due ciliegine sulla torta che sono Okoye, che è un giocatore molto solido e che garantisce un certo rendimento e soprattutto Allan Ray, che probabilmente è il miglior giocatore a livello di talento e di carriera che c’è nel nostro campionato. Io penso che abbiamo la fortuna di incontrare, dopo Smith e Hasbrouck, un altro giocatore esterno americano molto forte e talentuoso. Abbiamo fatto bene contro Smith, abbiamo fatto un po’ peggio contro Hasbrouck, quindi a livello di motivazioni abbiamo un’altra sfida importante davanti. Chiaramente non basterà fermare alla Ray, sia perché non sarà così semplice sia perché non si ferma nell’uno-contro-uno ma si ferma di squadra e poi perché una volta limitato l’ex Celtics, anche perché è quasi impossibile annullarlo, vanno rispettati i giocatori italiani, il loro valore e le loro capacità. Sicuramente Ray è quello che può aiutare nei momenti decisivi ma è chiaro che la forza di Udine sta nella squadra”.