Neppure il tempo di festeggiare la settima vittoria consecutiva che per la Dinamica Generale Mantova è già tempo di tornare in campo. La trasferta sul campo di Trieste arriva a meno di 72 ore dal successo del Palabam contro un’altra friulana, quella Gsa Udine che è stata annichilita dagli Stings già nel primo quarto, grazie a ritmi alti e una difesa asfissiante: “A questo punto della stagione un’identità difensiva diventa indispensabile – ha attaccato coach Alberto Martelossi nella conferenza stampa pre gara – quindi mi auguro che quanto visto giovedì non sia una situazione sporadica ma qualcosa su cui poter contare di domenica in domenica, di gara in gara. Credo che il primo quarto contro Udine sia stato esemplare e spero che possa essere un’esperienza utile in vista della gara contro Trieste e anche per il futuro, pur sapendo che tutto questo va ‘spalmato’ nel corso della partita aumentando ancor di più le responsabilità di chi è in campo”.
Secondo Martello il piano partita contro i giuliani non può prescindere da due elementi chiave: “Diciamo che sono due cose combinate. La prima è una grande accortezza nel riconoscere le loro qualità dal punto di vista atletico, in particolare dei due americani. Bisognerà quindi sempre avere un corpo vicino a loro. Secondariamente dobbiamo pensare di non fare mai una cosa prevedibile a livello offensivo. Questo, automaticamente, ci permetterà di avere un buon equilibrio. Spero di subire pochi contropiedi perché, sinceramente, c’è una differenza abissale tra le loro qualità e la loro produttività in campo aperto e quello che riescono a realizzare a metà campo. Questo è quello che dobbiamo riproporci e in cui dobbiamo essere più bravi degli altri, perché tante squadre hanno provato a farlo ma poche ci sono riuscite”.
Altro argomento trattato con il coach è stato quello della vicinanza fra le due partite e il poco tempo per prepararle: “Tutti noi allenatori vorremmo avere non solo una settimana ma un mese per preparare ogni singola partita – ha spiegato Martelossi – per riempire la teste dei giocatori di mille informazioni. Poi, molte volte, la serenità dei ragazzi è quella di entrare in campo in maniera semplice con l’idea di sfruttare tutte le armi per vincere, quindi spero che questo sia anche il tipo di leggerezza che avremo a disposizione a Trieste, unito però a grande determinazione e fame di superare gli ostacoli che l’avversario e l’ambiente ci porranno. Giocare una gara in un ambiente come il PalaRubini – ha concluso il coach – deve essere comunque piacevole. Qualsiasi sia il risultato, l’esperienza sarà di per sé un fattore da mantenere per la stagione”.