Era considerata la partita dei fratelli: i due Manuelli contro i due Cumbat, ma soprattutto Gabriele Crevatin contro Paolo Crevatin. Partitella in famiglia quindi? Per niente; l’Interclub, ultima in classifica con solo due punti conquistati, ha bisogno di punti e subito, il Santos d’altra parte non avrebbe accettato un’altra sconfitta, dopo le due subite in maniera rocambolesca negli ultimi due turni.
A richiamare una buona dose di pubblico, come si può immaginare, è stato il duello in casa Crevatin, un cognome che in passato risuonava nelle categorie superiori. Ebbene, se all’andata abbiamo scritto che è stato “Pol”, il gioiello del Santos, a vincere il confronto, questa volta Gabriele ha voluto fare il fratello maggiore, dimostrandosi praticamente immarcabile per lunghi tratti di partita.
La partita, appunto. Come spesso accade il Santos parte rilassato, atteggiamento che si traduce presto in un 20-12 per i padroni di casa, i quali potevano finalmente contare su uno Schillani quasi del tutto ristabilito dal problema alla caviglia.
I bianconeri nel secondo quarto acquistano ritmo, mettono la testa avanti poco prima della pausa lunga e scapperanno definitivamente nella terza frazione: di lacune da limare ce ne sono parecchie, tutto sommato coach Toscano può ritenersi soddisfatto. Sì, perchè mentre i frombolieri Spanghero e Bembich sono stati tenuti alle corde, i protagonisti dell’allungo questa volta sono Fonda, Romano e Fatigati. Ed è forse proprio questa la forza di questa squadra: se escludiamo Cacciatori e Paolo Crevatin che raramente deludono, gli altri dieci/dodici magari a corrente alternata ma sono tutti elementi in grado di dire la propria.
Virtù mancante all’Interclub: se diamo un’occhiata al referto, infatti, per i rivieraschi nel secondo quarto ha segnato solo ed esclusivamente il ventidue, numero cucito sulla maglia di Gabriele Crevatin. Un talento vero e proprio, in grado di segnare 28 punti nonostante i ripetuti cambi di marcatura sulle sue incursioni. Un’ala grande che sposta sia equilibri che gli avversari, dal tiro la cui parabola esegue una curva perfetta. Non è un caso che nel momento in cui ha iniziato ad accusare stanchezza gli ospiti abbiamo centrato il parziale decisivo. Il Santos, complice l’ottima gestione di Cacciatori, negli ultimi cinque minuti riesce ad amministrare il vantaggio di dieci lunghezze, senza farsi prendere dal quel nervosismo costatogli quattro punti in meno in graduatoria nel mese di novembre. Il match termina 62-73.
Pronostico rispettato per il Santos, compagine che ugualmente può fare ben di più, magari trovando la continuità su tutti i quaranta minuti, a partire dal fischio iniziale.
L’Interclub per salvarsi dovrà arrivare preparata ai playout, fondamentali saranno gli scontri diretti con le concorrenti. Appena Schillani tornerà al top l’asse play-pivot con Crevatin è garantito, è necessario gli altri giovani crescano il più in fretta possibile, perchè avendo una squadra giovanissima l’Interclub potenzialmente potrebbe avere notevoli margini di miglioramento.
Interclub Muggia – Santos Trieste 62-73
Interclub Muggia: Schillani 7, Caineri, Manuelli S. 12, Cesana 1, Gola 9, Lavince, Manuelli I., Zampa, Sodomaco, Liessi 5, Crevatin G. 28, Bassi. All. Birnberg.
Santos: Fonda 11, Romano 11, Cacciatori 16, Dolce ne., Cumbat S. 4, Cumbat G., Bembich 2, Fatigati 10, Lucian 8, Milocco ne., Spanghero 2, Crevatin P. 9. All. Toscano.
Parziali: 20-12, 30-34, 45-59.
Sebastian Romano