Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Pietro Basciano, Presidente della LNP nonché della Lighthouse Pallacanestro Trapani, è la figura più competente per parlare di seconda serie e dell’affaire Stefano Bossi; sarebbe più specificatamente da interpellare il figlio Nicolò, ora GM della società siciliana, ma l’occasione è ghiotta per fare un quadro completo della A2 con focus di mercato sull’asse Trapani-Trieste.
Lo stato di salute della serie A2, fra grandi piazze e numeri importanti nei palazzetti, ma con il principio fondante della crescita di prospetti per la serie maggiore. C’è qualcosa nel substrato di interessante?
“Direi che ci sono segnali confortanti a dir poco, ultimo non ultimo quello proveniente dall’Europeo U18, con il bronzo conquistato a Samsun (Turchia), battendo la Germania. Nel gruppo allenato da coach Capobianco ci sono tanti ragazzi gravitanti nella seconda serie e che hanno potuto strutturarsi nelle squadre di club. In generale siamo soddisfatti di un movimento in crescita, con società che hanno sposato l’idea di investire sui giovani, traendo benefici dal lato sportivo ed economico.”
Proprio dal punto di vista economico si ha la sensazione che si stia vivendo un momento di stabilità, senza società boccheggianti. E’ solo un’impressione?
“Onestamente dobbiamo dire che stiamo ancora vivendo un momento di difficoltà economica. La maggiore serenità registrata è figlia di regole precise che abbiamo introdotto da ormai due anni; le società sono state costrette a darsi una regolata. Tutti quindi con il principio dell’attenzione alle spese hanno migliorato la gestione, e questo è un grande merito dei dirigenti attuali.”
Svolta Final Eight di Coppa Italia: la Unipol Arena. Perché il cambio di sede?
“Molto semplice. La società che gestisce la Fiera di Rimini ha posto delle condizioni che a noi non stavano bene. A fronte di una proposta arrivata dalla Unipol Arena che ben si allineava alla disponibilità finanziaria della LNP, ci siamo decisi ad accettare la sede bolognese.”
Veniamo alla “questione” Stefano Bossi. Trapani sta seguendo il proprio giocatore ma soprattutto è decisa a puntare su di lui per il futuro?
“Premetto che con Stefano Bossi c’è principalmente un legame di tipo affettivo per il ragazzo che abbiamo imparato a conoscere. Lo seguiamo settimanalmente con attenzione, registrando la sua crescita tecnica. Ci tengo a dire però a chiare lettere che non è stato deciso ancora nulla sul suo conto. In primo luogo perchè non vogliamo destabilizzare il ragazzo; lui deve fare il meglio per la sua attuale squadra di club, Trieste, senza distrazioni che già stanno piovendo da più parti. Per cui fino a fine stagione non ci siederemo attorno ad un tavolo per decidere sul futuro di Stefano.”
Ma se il ragazzo decidesse di restare a Trieste?
“Non abbiamo ricevuto segnali di questo tipo ancora, ma insisto sul fatto che per rispetto suo e dell’attuale società in cui milita, non metteremo in piedi nessuna trattativa preventiva. Rimane valido il discorso che per noi è preponderante la scelta del giocatore, fatta in completa autonomia; per questo motivo a tempo debito, mio figlio (General Manager di Trapani ndr.) e Stefano, nessun altro, decideranno per la soluzione più gradita ad entrambi, che sia di rimanere a Trieste, tornare a Trapani o andare in qualche club di serie A. Per quanto concerne la nostra posizione attuale, posso assicurare che Trapani farà di tutto per proteggere il ragazzo da qualunque strumentalizzazione sul suo conto.”