Fonte: QS, a cura di Sandro Pugliese
E’ stato un Natale passato in palestra quello dell’Olimpia Milano, come quello di tutte le squadre di serie A, che questa sera torneranno sul campo per la 13esima giornata. Ma è stato un Natale da “malati” per i biancorossi, non per l’influenza che ha costretto migliaia di italiani a letto, ma a causa di un gioco che nelle ultime settimane sta facendo degli incredibili passi indietro e ha fatto retrocedere l’Emporio Armani dalle zone medio-alte della classifica di Eurolega a un inaspettato ultimo posto.
Quest’anno il focus è stato totalmente spostato dall’obiettivo dello scudetto, considerato quasi ovvio, a quello di fare bene in Europa, cioè conquistare almeno l’accesso ai playoff, ma vista l’involuzione della squadra e della classifica sembra essere un inutile contentino il primo posto quasi da imbattuta in serie A. Il timore, però, è che il virus che sta complicando l’Eurolega possa contagiare anche il rendimento in campionato, nonostante l’enorme differenza tra le due competizioni inizi a esserci, e per spazzare via i timori arriva ad hoc la partita di questa sera contro la Grissin Bon Reggio Emilia.
Sarà la riedizione della finale scudetto del giugno scorso, per l’occasione da giocare al PalaDozza di Bologna per la decisione della società reggiana di ampliare la capienza. Ci sono già 6 punti di differenza tra le due squadre, con Venezia si è inserita al secondo posto sfruttando proprio i due punti fatti a sorpresa contro l’Olimpia. Anche Reggio Emilia (quest’anno senza coppe europee) non è in un momento facile, ha perso le ultime due gare con Varese e Torino e sul campo sarà senza Amedeo Della Valle, certamente uno dei suoi leader, fermato per 45 giorni a causa di problemi alla schiena, oltre a Stefano Gentile, infortunatosi alla caviglia un paio di settimane fa. Non sarà comunque da sottovalutare l’ostacolo reggiano, soprattutto per questa Olimpia in crisi di identità. Perchè l’involuzione si vede decisamente anche nei dati e quella squadra che nelle prime 7 gare di Eurolega viaggiava addirittura a 92.3 punti a partita, nelle seconde 7 (quelle perse consecutivamente) ne realizza soli 72.8. Ben 20 punti in meno. Sarebbe un dato incredibile già come differenziale tra una stagione e l’altra con lo stesso allenatore sulla panchina, ma qui la differenza arriva tra i primi 40 giorni della stagione europea e i successivi.
Anche gli scarti sono corposi, 14 punti di media, se si eccettua la sconfitta in extremis con il Galatasaray. Come se si fosse rotto qualcosa. Sicuramente questa Emporio Armani non gioca più di squadra, ma più che altro non riesce a farlo con continuità, ed è per questo che alla prima difficoltà sbanda letteralmente. Perchè quando gioca insieme, la squadra dimostra di essere competitiva, come il primo tempo con il Cska, l’incredibile terzo quarto con il Fenerbahce o il primo periodo con il Panathinakos, solo per parlare delle gare di più alto livello, ma al primo tentativo degli avversari di alzare la competitività della gara, l’EA7 si ferma senza neanche provarci. Così arrivano i soli 26 punti proprio nella gara con i russi, i 7 nell’ultimo quarto con il Fenerbahce o i 16 in 20′ con il Panathinaikos, sempre per riferirsi ai crolli in queste partite. «Se fossimo scesi in campo con il 50% della stessa attenzione e concentrazione degli allenamenti sarebbe stata tutta un’altra gara. Non so perchè sia successo», disse coach Repesa al termine del match perso con il Pana.
Sicuramente preoccupante, ma lo diventa ancora di più a seguito di quel che l’EA7 ha fatto a Barcellona dove si è presentata come vittima sacrificale prendendo un 20-6 nei primi 5 minuti da quello che tuttora è il peggior attacco dell’Eurolega. Il problema è che l’Olimpia è ampiamente la peggior difesa della competizione con 87.6 punti subiti a partita, una montagna gigantesca da scalare quando non fai più canestro.
Tanti giocatori sul banco degli imputati (Raduljica, Hickman, Kalnietis su tutti) pur dopo aver risolto la querelle Gentile con il prestito al Panathinaikos, e ora anche coach Repesa se presto non troverà un antidoto a queste difficoltà. Potrebbe essere il ricorso al mercato con un massiccio restyling soprattutto in due reparti chiave come quello del play e del pivot. Le vittorie possono aiutare a guarire e questa sera con Reggio Emilia l’EA7 va proprio a caccia di un successo scacciacrisi che almeno le restituisca la tranquillità in Italia.