In una serata da incubo al tiro da tre punti (0/20 dall’arco), la Dolomiti Energia dice addio al sogno di qualificarsi alle Final Eight di Coppa Italia cedendo il passo sul parquet del PalaTrento ad una Red October brava a capitalizzare la serata di grande vena di Fran Pilepic (19 con 4/6 da 3), e brava soprattutto a gestire il determinante contributo di JaJuan Johnson (20 punti e 10 rimbalzi in 39 minuti di impiego). A Trento, che in una notte da dimenticare al tiro dalla distanza ha comunque avuto il merito di restare mentalmente nella partita rientrando a meno sei a inizio ultimo quarto, non sono bastati i 14 punti di Flaccadori, i 13 di Hogue e il caloroso sostegno dei 3.582 tifosi del PalaTrento.
La cronaca: Tremell Darden prende di petto la partita martellando col palleggio arresto e tiro (2-6), mentre la Dolomiti Energia balbetta tremendamente in attacco spadellando dall’arco (0/7 nel periodo). A un Darden implacabile dalla media distanza (5/5 per 10 personali), i padroni di casa riescono a opporre solo le percussioni di Flaccadori (8). Al 10′ è 16-21. Nel secondo quarto, orchestrato dalla sapiente regia di Dowdell (3 assist oltre a 6 punti), l’attacco brianzolo continua a ticchettare come un orologio svizzero, finalizzando dall’arco (3/5 da 3 con due triple su due tentativi di un implacabile Pilepic, 10) e nel pitturato (Johnson 8) la propria netta superiorità. Alla pausa lunga è 30-44, con la scarsa aggressività della difesa trentina ad aggravare le pecche di un attacco troppo poco incisivo.
Al rientro dagli spogliatoi i bianconeri provano a cambiare il registro difensivo del proprio match, trascinati dalla coppia Forray-Craft. Con il doppio playmaker in campo, Buscaglia riesce a restituire un minimo di compattezza alla propria difesa, senza però che questo si traduca in alcun vantaggio tangibile in attacco. Senza mai trovare la via del canestro dai 6,75, infatti la difesa lombarda riesce a rimanere arroccata nel pitturato attorno all’atletismo di JaJuan Johnson, minimizzando quindi il potenziale delle incursioni di Lighty (9), Craft (8) e Beto (6). Al 30′ è 49-56.
In apertura di ultimo quarto Trento produce il massimo sforzo. Con l’energia e il post basso di Dustin Hogue, e una fiammata di Baldi Rossi (6) i bianconeri arrivano due volte fino al meno sei (al 33′ è ancora 57-63), prima che la reazione canturina, spinta dalle pugnalate da fuori di Pilepic e dai tagli devastanti di Johnson faccia franare il terreno sotto i piedi agli aquilotti. Finisce 68-77 per gli ospiti, con la Dolomiti Energia affranta per la sconfitta a leccarsi le ferite in vista della difficilissima trasferta di domenica prossima ad Avellino.
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO – RED OCTOBER CANTU’ 68-77 (16-21, 30-44, 49-56)
TRENTINO: Craft 9 (3/6, 0/2 da tre, 3/4 ai liberi), Baldi Rossi 8 (4/8, 0/4 da tre) , Moraschini 0 (0/1, 0/2 da tre), Forray 9 (4/5, 0/2 da tre, 1/1 ai liberi), Flaccadori 14 (6/9, 0/1 da tre, 2/2 ai liberi), Gomes 6 (1/4, 0/3 da tre, 4/4 ai liberi), Hogue 13 (6/11, 0/1 da tre, 1/2 ai liberi), Lighty 9 (4/7, 0/5 da tre, 1/2 ai liberi), Lechthaler ne, Bernardi ne, Lovisotto ne. Coach: Buscaglia
RED OCTOBER CANTU’: Acker 5 (1/2, 1/2 ai liberi), Chinellato ne, Baparapè ne, Parrillo 3, Laganà ne, Pilepic 19 (2/4, 4/6 da tre, 3/3 ai liberi), Callahan 5 (1/1 da tre, 2/2 ai liberi), Kariniauskas, Darden 12 (6/7), Dowdell 13 (6/11, 2/2 ai liberi), Quaglia, Johnson 20 (10/15). All. Bolshakov.
NOTE: Tiri liberi: Trentino 12/15, Cantù 6/7. Tiri da due: Trentino 28/51, Cantù 25/40. Tiri da tre: Trentino 0/20, Cantù 7/17. Rimbalzi: Trentino 33 (Gomes 9), Cantù 34 (Johnson 10) . Assist: Trentino 11 (Craft3, Lighty 3), Cantù 19 (Dowdell 10)
MAURIZIO BUSCAGLIA (Coach DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “E’ stata una brutta partita, davvero. Non abbiamo affrontato la partita con l’approccio che sarebbe servito nel corso di una gara di questa difficoltà. Brava Cantù, ci tengo a precisarlo, a metterci difensivamente in difficoltà e a non farci trovare la nostra pallacanestro, ma noi avremmo dovuto presentarci a un match del genere in un altro modo. Lo 0/20 da tre punti? E’ un dato che si commenta da solo. E’ evidente che se avessimo fatto qualche canestro da tre punti saremmo stati in partita. Però credo che il problema, al di là del fatto che abbiamo sbagliato anche alcune soluzioni da liberi, sia legato alla nostra cattiva esecuzione in attacco: non abbiamo fatto abbastanza per creare tiri meglio costruiti. E nella prima metà di partita la nostra difesa non è stata all’altezza, 44 punti subiti sono stati troppi. Tutto questo però non deve togliere meriti a Cantù, che nel momento della nostra reazione è stata brava a congelare la palla, attaccare con pazienza e non farci rendere al meglio con la sua difesa solida a protezione dell’area. Peccato, perché stasera al PalaTrento c’era davvero un gran pubblico. Spero che queste 3.600 persone tornino presto, dobbiamo sdebitarci con loro perché meritavano di più”.