Prime parole in biancoblù per Marta Granzotto, arrivata ad Alpo una settimana fa: «Mi avevano parlato molto bene dell’Alpo Basket, di una società che lavora seriamente e serenamente. Dopo una settimana posso confermarlo, mi hanno subito a messo a mio agio, ne avevo bisogno».
Cosa non è andato a Vigarano? «Non stavo bene, avevo bisogno di serenità: non vivendo bene fuori dal campo, ciò si rifletteva anche sul parquet. Non mi sento tuttavia di dare colpe a nessuno, era una situazione difficile per me, soprattutto a livello mentale». E ti si è prospettata l’ipotesi Alpo… «Mi stavo guardando intorno, il mio procuratore Marco Florio mi ha proposto l’Alpo Basket e l’idea mi è piaciuta un sacco. Avevo proprio bisogno di cambiare aria, qui mi hanno accolto col sorriso in un ambiente disponibile e tranquillo».
Dove hai ritrovato due tue ex compagne di squadra: «Sì, due amiche direi: non sempre le ex compagne di squadra sono anche amiche: in questo caso certamente sì. Con Roberta di Gregorio ho giocato in A1 ad Orvieto, mentre con Laura Reani lo scorso anno eravamo a La Spezia dove abbiamo conquistato la promozione in A1».
Che giocatrice sei? «Sono una guardia, principalmente: ho giocato anche da play, ma preferisco fare la guardia dove posso creare vantaggi, giocare in 1 vs 1, tirare e difendere, naturalmente». Pur essendo ancora giovane, hai una lunga carriera alle spalle: «Ho fatto le giovanili a Marghera e sono passata direttamente in prima squadra a 15 anni: dopo sei stagioni ai Giants, ho giocato due anni a San Martino di Lupari, uno a Orvieto e uno a La Spezia, prima di arrivare a Vigarano all’inizio di questa stagione». Per te due promozioni in A1: non c’è due senza tre… «Se questo dovesse essere un auspicio, ben venga!».