La storia recente della pallacanestro sulle minors triestine racconta di un Santos abituato a giocarsi i playoff per l’assalto alla serie C (l’anno scorso fermato solo in finale), ma che non è mai riuscito ad avere ragione sul San Vito. I canarini, infatti, non perdono col Santos da almeno quattro anni e anche nella stagione attuale hanno avuto la meglio sui bianconeri sia all’andata che al ritorno. E pensare che i padroni di casa hanno toccato i 7 punti di vantaggio prima di subire l’affondo della truppa di Hruby, mentre all’andata gettarono via un vantaggio di addirittura 17 lunghezze. Che sia destino?
No, nel basket vince chi ha più talento e determinazione, lasciamo la cabala ai libri di fantascienza. E se per quanto riguarda il talento grossomodo le squadre se la giocavano alla pari, allora significa che il San Vito ha avuto più determinazione, voglia, carattere.
Analizziamo il match. I canarini hanno conquistato il referto rosa perchè Dolcetti ha giocato una partita straordinaria, perchè sono stati bravi a non far respirare Crevatin e perchè nel finale hanno centrato il parziale decisivo, grazie alla zona e ad una maggior lucidità nel gestire le offensive. D’altra parte i bianconeri rimangono con l’amaro in bocca principalmente per due motivi: troppa confusione quando si tratta di segnare ed eccessiva stanchezza accusata dal quintetto finale. That’s all folks.
La partita ha visto gli ospiti giocare meglio in avvio, toccando presto la doppia cifra di vantaggio con i piazzati di Dolcetti. Il Santos si sblocca in ritardo, ma ha il merito di recuperare in fretta. L’attacco gira meglio, accoppiamenti difensivi corretti, Spanghero e Pellegrino dalla distanza muovono il punteggio. Perfetta parità al giro di boa dell’incontro, 31-31. Il film del terzo quarto sembra orientare i padroni di casa verso un atteso lieto fine: il San Vito non segna per diversi minuti e il Santos, lentamente, arriva anche a 7 punti di vantaggio. Compie tuttavia l’errore di esaurire troppo presto il bonus e concedere troppi liberi agli avversari, i quali hanno così modo di tenersi a contatto. Minelli in lunetta fa 7/8. E a fine terzo quarto siamo 45-44.
L’equilibrio si mantiene fino al 51 pari. Non è una partita meravigliosa, conta solo il risultato finale. Cacciatori alimenta il suo bottino personale, è lui il più in forma del momento. Crevatin ha ricevuto una marcatura asfissiante, spesso ai limiti del fallo per tutto il match, e arriva nel finale esausto. Ciononostante trova l’energia per una stoppatona in recupero su Dolcetti lanciato in contropiede, forse l’azione più bella della serata. Il San Vito trova il vantaggio con le bombe di De Petris, prestazione concreta per lui, e Dolcetti, per poi mettersi in box-and-one su Crevatin. Mossa vincente, il Santos non segna più, gli ospiti realizzano un parziale di 0-14, mantenendosi precisi in lunetta. Conti chiusi, profezia rispettata.
Match importante non solo per la sana rivalità tra le due compagini ma anche, e soprattuto, ai fini della classifica. Sia Santos (12 punti in graduatoria) che il San Vito (ora a 14) hanno come obiettivo il raggiungimento dei playoff, quindi quello di arrivare tra le prime sei. Con il Sokol in fuga e Muggia e Perteole relegate ai bassifondi, rimangono cinque posti per nove squadre ora invischiate in soli sei punti. Mancano nove giornate al termine della stagione regolare, ogni partita può essere lo spartiacque. Stay tuned.
SANTOS TRIESTE – SAN VITO TRIESTE 54-65
Santos Basket Trieste: Fonda 4, Pellegrino 4, Romano 2, Nacini 5, Cacciatori 13, Cumbat 2, Fatigati 2, Zamboni 3, Lucian, Milocco ne., Spanghero 11, Crevatin 8. All. Toscano.
San Vito Trieste: Marin, Minelli 12, Macoratti 2, Salvador 7, Delise 3, Ruzzier, De Petris 7, Crasso 4, Coretti 8, Dolcetti 18, Suzzi 2, Savi. All. Hruby.
Parziali: 11-17, 31-31, 45-44.
Sebastian Romano