Giocare in questi tempi a Ravenna non è semplice, la squadra di basket della città romagnola è potenzialmente valida, il pubblico è numeroso e assai caloroso, se inoltre l’avversario di turno si presenta orfano di due dei dieci titolari del roster, come è stato per Prandin e Parks, l’impresa diviene quasi impossibile.
Le premesse sono state, al 93%, vanificate dalla volitiva prestazione dei ragazzi biancorossi triestini che, pur largamente incompleti, hanno menato le danze per ben 37 minuti del confronto, giungendo a chiudere i primi due periodi di gioco in vantaggio di sette punti: 35 a 42!
Anche nella terza frazione Cittadini and company si sono fatti valere, contenendo e mettendo spesso il naso avanti, non cedendo alla indiscussa migliore prestanza fisica dei padroni di casa.
Per il grandissimo sforzo sopportato, gli ultimi tre minuti sono stati appannaggio dei padroni di casa che si sono qualificati quali VINCITORI.
Mentre queste gesta sportive si manifestavano sul parquet del Pala De Andrè di Ravenna, nei salotti buoni anzi nelle segreterie delle società di serie A e di serie A2 maschile si discuteva sull’ultima ordinanza della Federazione Italiana Pallacanestro per la quale è stato deciso che la promozione di due squadre in massima serie avvenga appena fra due campionati. La perentoria norma è stata però bizantineggiata dalla possibilità, qualora esistesse l’accordo fra tutti gli organismi responsabili, di operare anche nei due campionati che precedono quanto dalla FIP stabilito.
Molti sono i motivi che coinvolgono le diverse posizioni dei sodalizi interessati, importantissimo sarà conoscere la posizione che verrà assunta dalla squadra del capoluogo regionale del Friuli Venezia Giulia e quella dell’APU di Udine.
Ritornando al basket giocato, il prossimo turno vedrà la Pallacanestro Trieste ancora in trasferta, a Forlì per misurarsi con l’ultima in classifica; dovrebbe trattarsi di una vittoria quasi certa, lo sarà se almeno uno dei due grandi assenti – Parks e Prandin – potrà venire recuperato, diversamente sarà ancora un compito non facile.
Attila Frizzo