Ammesso e non concesso che le due squadre non si ritrovino nei play-off, la Falconstar chiuderà 2-0 il bilancio stagionale con la Calligaris Corno, una sfida che da sempre va al di là della classifica e di quelli che sono gli obiettivi sportivi dell’annata.
E’ il tempo di godersi questo successo, ma senza dimenticare che su di esso bisognerà costruire il finale di stagione, perché solo allora, con la conquista della postseason, la festa sarà completa. Intanto però è una vittoria che rivitalizza la Energy Lab, ovviamente sotto il profilo psicologico ma anche della classifica, con i biancorossi tornati al quinto posto seppur in coabitazione con altre 4 squadre, tra le quali appunto Corno di Rosazzo.
“Credo che qualunque bookmaker prima della gara avrebbe dato una quota molto alta alla nostra vittoria – spiega un raggiante coach Franceschin – sappiamo quanto la Monfalcone cestistica, e la società in particolare, ci tenga a questi derby, e in 6 anni qui ho avuto modo di capirlo molto bene, quindi sono innanzitutto felice per tutto l’ambiente. Io da tecnico posso dire che sono molto contento perché la squadra ha nuovamente dimostrato la sua qualità e lo ha fatto, come sempre, superando con le doti umane le tante difficoltà. Abbiamo vinto un derby senza Marcetic, senza Benigni e con Colli in campo, dolorante alla spalla, per soli 11’, e questi sono dati di fatto. Adesso però non dobbiamo sprecare questo entusiasmo, voglio un gruppo subito concentrato sulla prossima partita di Padova, altrettanto importante”.
E’ stata una gara nella quale la Falconstar ha dovuto superare, oltre alle citate difficoltà, quello che ormai si può definire il solito inizio ad handicap. “Si sta delineando come una nostra caratteristica, anche se in questo caso è stato diverso – continua il tecnico triestino – altre volte siamo partiti scarichi mentalmente, domenica forse è stata più la preoccupazione, il sentire la partita, ad essere l’ingrediente base del nostro avvio a rilento. Quando ci siamo liberati mentalmente siamo riusciti a trasformare questo sentire la partita in agonismo, e lo abbiamo riversato soprattutto in difesa. Alla fine siamo riusciti a tenere un attacco di talento a 65 punti, che è una quota che ci consente spesso di vincere le gare”.
Detto che a differenza dell’andata stavolta è stato l’assetto con i 4 piccoli a premiare le scelte del coach, vanno sottolineate le prestazioni di tutti i singoli, nessuno escluso, partendo da quelli che non risaltano nel tabellino (“Miniussi è stato encomiabile in difesa, una chiave della gara, e anche Vittor ci ha dato una grande mano, anche con i falli, perché da lui voglio intensità”) a quelli che hanno scortato i 3 uomini in doppia cifra, ovvero Moretti (“Ha segnato canestri importanti”) e Tossut (“Oltre ai punti ricordo che ha costretto a un paio di falli in attacco Graziani, uscito anticipatamente per 5 falli”).
Con i soliti Petrovic, 12 punti, e Bonetta, 11, protagonisti, questo è però stato soprattutto il derby di Scutiero, vero “man of the match”. “Ha lavorato tantissimo, con grande sacrificio, e sono eccezionalmente contento per lui come persona, che ha potuto finalmente ritagliarsi un momento di felicità dopo anni sfortunati – conclude Franceschin – la sua partita è un esempio e uno stimolo anche per quelli che a loro volta adesso stanno lavorando sodo per recuperare la condizione, Moretti e Marcetic. E poi come posso dimenticare Andrea Colli? Onore a lui, che ha giocato con grande sofferenza. Stiamo parlando di un non professionista, che il giorno dopo è andato a lavorare. Domenica poteva benissimo restare a casa senza rischiare, invece non ha voluto mancare nel dare una mano ai compagni. Sono fiero di poter allenare ragazzi come questi”.