Mercatissimo: cosa cambia ai vertici? Il riepilogo di Rajone

Che piaccia o meno ai tifosi, il recente mercato può aver davvero cangiato il volto di questa regular season.

L’infortunio di Durant, le “voglie” di LeBron James  e i tanti equilibri societari perennemente in bilico: ecco un breve riepilogo della situazione roster per quel che concerne le prime tre squadre ad Est e ad Ovest.

Eastern Conference

I Cleveland Cavs (primi ad Est, 41/17), che hanno dovuto affrontare gli infortuni di Andersen e J.R. Smith, hanno arricchito il roster di inizio stagione con il duo Deron e Derrick Williams e con il triplista Kyle Korver. Come se non bastasse, gli ultimi rumor ci dicono che Bogut ha chiesto espressamente di poter giocare nella corazzata guidata da Tyronn Lue.

Bilancio finale? Quando tornerà J.R. Smith, i Cavs possono legittimamente dirsi LA squadra da battere, secondo me, Warriors o non Warriors; se dovessero persino aggiungere a questo collettivo anche un lungo come Bogut (che ex di lusso!), la fase difensiva si alzerebbe ulteriormente di livello. “Silenziosi” invece i Celtics (secondi ad Est, 38/22) di Brad Stevens, che hanno scelto di mantenere salda la propria identità dopo l’arrivo di Horford; pochi cambiamenti anche nella capitale, dove i Wizards (terzi ad Est, 35/23) si sono rinforzati con le new entry Bogdanovic e McCullough (dai Nets).

Western Conference

Dopo la dolorosissima remuntada delle ultime Finals, i Warriors (primi ad Ovest, 50/10) hanno optato per alcune modifiche sostanziali: via gente come (Harrison) Barnes, Bogut, Speights e dentro David West e Pachulia. In corso d’opera è arrivato McGee ma la vera notizia delle ultime ore riguarda Matt Barnes, che i più vogliono già sotto contratto con Golden State per coprire temporaneamente l’assenza di Kevin Durant, infortunatosi al ginocchio. Situazione attuale? Ci sono molti fantasmi da allontanare dalla baia anche con un Durant di nuovo sul parquet…

Più cauti col portafoglio gli Spurs (secondi ad Ovest, 45/13) e i Rockets (terzi ad Ovest, 42/19), evidentemente già soddisfatti dell’amalgama creata finora o – dall’altra parte – impossibilitati ad investire danaro nel mercato di riparazione.