Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
C’è tanta elettricità nell’aria, forse ad un voltaggio sproporzionato rispetto alla posizione di classifica dell’Alma, in considerazione del fatto che le due sconfitte con Piacenza e Udine hanno portato in eredità strascichi evidenti. Arriva domenica la Segafredo Virtus Bologna, la prima della classe, la missione impossibile che paradossalmente evidenzia un gap effettivo in classifica di soli 4 punti. Coach Eugenio Dalmasson introduce la sfida post prandiale, partendo proprio da un esame introspettivo e con un primo reale problema, la possibile assenza dell’ala americana. Coach, come sta Javonte Green? “Siamo nelle mani del medico. Sabato non si è allenato, oggi decideremo prima della partita. Solo il medico potrà dare o meno il via libera al suo utilizzo.” Siamo abituati nei prepartita a considerare più importante la situazione in casa propria che una lettura tecnico/tattica delle avversarie. Dopo la settimana di allenamenti l’Alma è pronta ad affrontare la Virtus o necessariamente lo scoprirà dalla palla a due? “Siamo consci di arrivare a questa sfida con dei problemi, con un diverso livello di condizione fisica fra gli effettivi, elementi che generano un po’ di disagio. Abbiamo però lavorato con una concentrazione giusta, figlia anche della sconfitta cocente nel derby, con la volontà di dare una risposta concreta sul campo.” L’Alma in questa stagione ha incontrato la Virtus Bologna sempre dopo momenti di euforia: dopo il derby vinto d’andata e dopo la scorpacciata in coppa con Legnano, e non è andata mai bene. Questa volta è diverso, un vantaggio per Trieste? “Certamente la sconfitta contro Udine agevolerà un approccio alla partita giusto, anche se non è questo il punto. Penso che il problema di affrontare una squadra come la Segafredo Bologna sia legato unicamente alle difficoltà nell’affrontare una corazzata come quella felsinea. Se poi pensiamo che dovremo farlo con un Green fuori dai giochi o in campo acciaccato, con Coronica sofferente, capite quanto sia complessa la sfida di questo pomeriggio.” Virtus Bologna. Il bicchiere mezzo vuoto è rappresentato da una squadra che è appena uscita da una crisi di 4 sconfitte consecutive, ha recuperato tutto gli effettivi (con un Bruttini in più ndr.) ed è in forma. Il bicchiere mezzo pieno esiste? “Il bicchiere mezzo pieno è rappresentato dal giocare all’Alma Arena, davanti alla nostra gente, in diretta Tv e su un parquet favoloso. In questa stagione fra le mura amiche abbiamo sempre dimostrato di fare la nostra pallacanestro, spesso andando oltre i nostri limiti. Dobbiamo partite da questo, riscattare soprattutto la prestazione al di là del risultato, con il dovere morale di circoscrivere il brutto episodio di Cividale.” Chiave tattica: tornerà a far paura il “pick’n-pop” con Lawson, le penetrazioni con scarichi o la ruvidezza in area pitturata? “La chiave tattica non è una singola situazione bensì un modo di affrontare l’avversaria. Per battere Bologna c’è bisogno di compattezza di squadra, qualità difensiva e offensiva per quaranta minuti e oltre; abbiamo visto che non bastano 35 minuti di livello per annientarli. Se ci distraiamo loro ci puniranno immediatamente, necessario lo spirito di sacrificio di tutto il gruppo. E’ legittimo attendersi giocatori come Umeh e Lawson, ma io focalizzerei l’attenzione su un giovane che ci ha fatto sempre male: Marco Spissu. Dalla marcatura del regista bolognese passano molte delle nostre possibilità di vincere la partita.”PallPall