Se a Sacile potessero, sicuramente riavvolgerebbero il nastro per tornare indietro nel tempo, quando difesa e spirito di squadra erano le armi di una squadra che, da neopromossa, lottava contro ogni avversario trovando protagonisti sempre diversi. Forse la stanchezza di una marcia ai vertici della classifica, forse qualche meccanismo che non funziona più, fatto sta che anche contro il Cus –che ha giocato praticamente in sette- l’Humus non è riuscita a ritrovare una difesa intensa che potesse supportare con continuità un attacco apparso, anche ieri, lento e prevedibile.
Quando le cose non funzionano, poi, ci si mette anche la sfortuna, nelle vesti dell’infortunio occorso a Bovolenta ad inizio del terzo periodo, fino a quel punto autore di 8 punti ed una buona presenza nel pitturato.
L’avvio del match non fa presagire il sereno in riva al Livenza, col primo canestro firmato Bovolenta dopo ben cinque minuti, mentre è Palazzi con due triple a portare il punteggio sul 5-10 a metà quarto, quando Zecchin viene sanzionato di fallo tecnico e, a ruota, espulso per proteste. Già con problemi nel reparto lunghi, gli ospiti si ritrovano senza una pedina fondamentale ma trasformano un dato negativo in energia positiva, Zanini attacca il ferro contro Fabbro e Tesolin mentre l’Humus muove il punteggio dalla lunetta e dall’arco dei 6.75 con Tesolin.
16-15 al termine dei primi 10 minuti e secondo quarto che si apre nel segno di Fabbro, vero dominatore sotto le plance. Brecciaroli spedisce Mack nella mischia ma l’under commette tre falli in un amen, Palazzi di tabella e Pertoldi muovono lo score per il team di Trani, costretto al time out dopo una tripla di Chiesurin. Se Bovolenta continua ad essere un rebus per la difesa universitaria realizzando diversi viaggi in lunetta, il Cus approfitta delle disattenzioni difensive (leggasi lato debole) dei padroni di casa con Padovan, Mozina e Palazzi.
33 pari e tutti in spogliatoio per l’intervallo lungo. Al rientro, l’Humus si schiera a zona 3-2 e il Cus vola sul 33-41 dopo tre minuti, l’Humus non muove il punteggio per oltre metà periodo, fino cioè alla tripla di Tesolin che interrompe il break esterno. Bellinvia non riesce ad incidere ma Sacile reagisce riportandosi in parità (43-43 all’ottavo) prima che Palazzi punisca l’ennesima distrazione della difesa sacilese, 46-47 e ultimo periodo alle porte, aperto da Zanini cui risponde Tesolin, prima che Palazzi trovi una tripla siderale (48-52) e che Bovolenta esca per infortunio.
Il match si accende, le collaborazioni offensive tra Palazzi e Zanini spingono gli ospiti sul +6 (50-56) prima che Fabbro e Tesolin infiammino il Palamicheletto con due triple a metà periodo. Il clima è quello dei playoff, Palazzi spinge il Cus ma Fabbro, con 6 punti consecutivi, e Tesolin tengono l’Humus in scia, 65-66 e time out Cus quando mancano 27 secondi al termine. Padovan la mette dal mezzo angolo, Bellinvia sbaglia dai 6.75 e l’Humus deve sperare nell’errore dalla lunetta dello stesso Padovan, che invece realizza entrambi i liberi. Con l’errore di Bomben ed il successivo libero segnato da Mozina sfilano i titoli di coda.
Vince il Cus che, dopo aver sconfitto Aviano, infila la seconda vittoria consecutiva e si porta a quota 14. Quinto stop consecutivo, invece, per l’Humus, ferma a 16 punti, in piena crisi di gioco e di identità, a cui manca tantissimo una vittoria che possa riportare fiducia e, soprattutto, i primi punti nella poule promozione.
HUMUS SACILE – CUS TRIESTE 65-71
Humus Sacile: Tesolin 15, Mack, Cadonà ne, Dal Bello 10, Chiesurin 3, Fabbro 19, Bomben 2, Verardo 1, Mulato, Bellinvia 7, Bovolenta 8. All. Brecciaroli
Fisiosan Cus Trieste: Infanti ne, Mozina 7, Pertoldi 4, Cattaruzza, Zanini 9, Zecchin 2, Pastor, Padovani 14, Palazzi 24, Bianchini 11. All. Trani
Parziali: 16-15; 33-33; 46-47
Arbitri: Gregoratti e Parisi