“Dade” Dreas, l’affidabilità sta sotto canestro a Romans

L'ala/pivot della formazione isontina è una sicurezza oramai da molte stagioni: contro Feletto, ha martellato ripetutamente il canestro firmando ben 29 punti.

Un martedì che comincia con il classico appuntamento legato al quintetto ideale della settimana: eh sì, perchè il weekend cestistico regionale è appena terminato, ma rimangono ancora gli “strascichi” statistici di coloro che si sono messi in luce come elementi determinanti nelle vittorie delle rispettive formazioni; andiamo subito a vedere chi si è guadagnato la citazione d’onore.

PLAYMAKER: La menzione come miglior “1” dell’ultimo weekend va a un veteranissimo del Mediachem Breg San Dorligo della Valle, ovvero Marco Carra. Si, proprio colui che poco più di due stagioni fa guidava con i gradi di capitano la Pallacanestro Trieste 2004 in Serie A2: sceso nelle “minors” regionali, si è calato perfettamente nella parte e si trova molto a suo agio nel condurre la cabina di regia di un team che ha molti veterani, ma anche più di qualche giovane interessante. Rimane un giocatore di livello superiore, anche a 38 anni e senza l’atletismo di una volta: lo ha imparato l’Ubc Udine a sue spese, nel 63 – 88 con cui il Breg ha sbancato il Benedetti. Carra ha giocato una partita lineare, segnando e facendo segnare i propri compagni: alla fine, per lui, ci sono stati 19 punti a referto con 5/9 da due e 3/4 nelle triple, numeri di estrema concretezza che confermano ancora una volta come “Lupo” sia fondamentale per gli equilibri del sodalizio dorligese. Il Breg si è assicurato il primo posto con discreto anticipo rispetto al termine della regular season e buona parte del merito va certamente attribuita a questo regista silenzioso, che però trova sempre la maniera di rendersi utile per la squadra.

GUARDIA: Lo inseriamo come “2”, pure se nella sua Vida Latisana lui gioca costantemente da playmaker con licenza di uccidere. Stiamo parlando di Luca Manservisi, che sta vivendo una stagione complicata dal punto di vista fisico ma, quando può scendere in campo, fa sempre la differenza: sceso di categoria in estate, per motivi accademici, “Manswer” è un elemento che prima di tutto vede il canestro ed ha dunque istinti offensivi particolarmente sviluppati. Dotato di buon tiro, ma capace di trovare il canestro con penetrazioni funamboliche, sta dando un ottimo contributo alla formazione bassaiola e, nella partita con il Bor Radenska, ha chiuso come top scorer dei suoi, a quota 17 punti. Se non avesse avuto tante magagne fisiche, certamente sarebbe potuto stare di più sul parquet e di questo avrebbe goduto pienamente Latisana, che comunque rimane sempre inclusa nel lotto di squadre che si sono conquistate la post-season.

ALA PICCOLA: Inseriamo in questa posizione Fabio Pivetta (Basket Aviano), classico esempio di giocatore che, a 35 anni, fa ancora la differenza del mondo in Serie D. Un passato illustre che lo ha visto calcare i campi delle categorie superiori, fra Serie C2 e C Gold, “Piwi” è un’ala che può occupare virtualmente tre ruoli senza alcun problema, specialmente considerando l’assetto “light” che Aviano utilizza spesso. Nel confronto con il San Vito Trieste, formazione che comunque sotto canestro può schierare gente come Macoratti, Delise e Dolcetti, tre giocatori che hanno maggior centimetraggio e tonnellaggio, Pivetta ha sfoderato tutta la sua tecnica, con i suoi leggendari giri sul piede perno seguiti da finte e controfinte, ed ha terminato il confronto con 19 punti nel proprio tabellino personale. Un giocatore che definire atipico sarebbe riduttivo, perchè porta con sé tutte le caratteristiche positive del “betweener” (in gergo cestistico, giocatore a metà fra diversi ruoli): dotato di range di tiro da ala piccola, capace di giocare spalle a canestro come un pivot, propenso ad avvicinarsi a canestro come un “4”. Decisamente un vero e proprio rebus, per gli avversari.

ALA FORTE: Il miglior “4” della settimana è, senza dubbio, Davide Dreas (Ferroluce Asar Romans). “Dade”, questo il suo soprannome, è uno dei lunghi più affidabili del campionato, pur non essendo uno di quei giocatori appariscenti: giocatore capace di occupare sia il ruolo di ala forte che quello di pivot, si tratta di un duemetri del 1984 che oramai da anni è un punto fermo nonché una sicurezza per la Serie C Silver. Non è il classico centro interno, ma è mobile ed è capace di volare in contropiede in scioltezza, cosiccome di spostarsi sul perimetro e partire frontalmente dal palleggio: nella partita contro la Virtus Feletto, si è letteralmente scatenato firmando 29 punti complessivi, di cui ben 18 sono arrivati nel primo periodo, quando i giochi si sono chiusi immediatamente. Alla fine, la vittoria 110 – 63 di Romans porta la sua indelebile firma: e dire che, di fronte, si trovava i 208 centimetri di Ramanis e la fisicità di Ousmane Diop e Dioum…

PIVOT: Menzione d’onore, nel ruolo di centro, a Riccardo Noè Bianchini (Fisiosan Cus Trieste). Il capitano della compagine universitaria, nella vincente trasferta sul campo dell’Humus Sacile, è stato chiamato in causa ed ha risposto “presente” a coach Mauro Trani: con l’espulsione di Zecchin dopo quattro minuti, serviva un uomo di presenza dentro al pitturato ed il Cus, già privo dell’altro mezzolungo Tritta, ha trovato in Bianchini il jolly che ha cambiato le sorti del match. Giocatore di 195 centimetri per 110 chili classe 1991, questo friulano trapiantato a Trieste per motivi accademici ha mostrato tutto il suo repertorio: in difesa, chiudendo ogni varco e recuperando rimbalzi importanti, dando pure un contributo in termini di “voce” ai propri compagni. In attacco, poi, ha fatto il resto: 11 punti a referto, piazzando anche una tripla che è il suo marchio di fabbrica contro i lunghi non abituati a seguirlo sul perimetro, ma anche con un paio di conclusioni acrobatiche che hanno visto soccombere i più atletici interni di Sacile. In una parola? Concreto.

SESTO UOMO: Quando serve, lui c’è sempre. Di chi stiamo parlando? Ma di Marco Benigni naturalmente, ala di 195 centimetri classe 1979 della Energy Lab Falconstar Monfalcone. Qualcuno lo definirebbe “un uomo per tutte le stagioni”: il veterano della formazione cantierina è il classico giocatore che dove lo metti, sta. Capace di giocare nelle due posizioni di ala, difende forte, distribuisce mazzate e non si lamenta mai: e, in più, è pure dotato anche di buone capacità offensive, come ha imparato Caorle a sue spese nello scontro diretto con i biancorossi. In una partita che valeva due punti preziosissimi in ottica playoff, Benigni è risultato una pedina fondamentale per la vittoria della Energy Lab, contribuendo sia in attacco quanto in difesa: 14 punti a referto (2/3 da due, 3/4 da tre, 1/2 ai liberi), ma anche 8 rimbalzi e 4 falli subiti le sue cifre statistiche, numeri che gli sono valsi un ottimo 22 di valutazione nei 27 minuti trascorsi sul parquet di Annone Veneto. Avrà anche 38 anni, ma certamente la testa e l’entusiasmo sono ancora quelli di un ragazzino ed i compagni sanno che, quando hanno Benigni al proprio fianco, possono dormire sonni tranquilli in quanto ad affidabilità sul parquet.

COACH: La menzione come miglior allenatore della settimana spetta certamente a Luca Malagoli (BH Dgm Campoformido). La sua squadra, infatti, ha violato un campo difficile come il PalaFalcone e Borsellino, la “casa” de Il Michelaccio San Daniele del Friuli: e come ha fatto a compiere quest’impresa? Con una grande difesa che ha costretto i collinari a soli 68 punti segnati sul proprio parquet, ma anche con il collettivo, vero punto di forza della stagione dei friulani. Il gruppo di Malagoli è equilibrato ed ha uomini capaci di essere decisivi a turno, in ogni partita: questa volta è spettato, oltre che al top scorer Fumolo, al ’99 Chiti ed al trio Puto – Antena – Zakelj, tutti quanti finiti in doppia cifra. Una stagione comunque da ricordare per la Dgm, che sta navigando nei piani alti della classifica e lotta per migliorare il più possibile la propria posizione in ottica playoff.