Dopo cinque anni in cui gli universitari triestini regolavano senza problemi gli avversari di turno, cade l’imbattibilità del PalaCus di Via Monte Cengio. A fronteggiare il Cus Trieste quest’anno si presentava il Cus Parma, già vincitore nelle eliminatorie contro il Cus Ferrara.
I rappresentanti dell’ateneo del capoluogo giuliano erano però privi di molti giocatori che negli ultimi anni erano stati l’ossatura della rappresentativa triestina, avendo infatti gli stessi conseguito la laurea e terminato il percorso di studi.
Il primo periodo risulta equilibrato e le due compagini, visto anche l’inusuale orario, fanno fatica a carburare: Zakelj entra in partita e trova buone soluzioni individuali in avvicinamento al ferro grazie ai centimetri e alla mano educata, dall’altra parte i parmensi non si spaventano e rispondono con un paio di triple di Perbini che tengono le due squadre a contatto; finale del quarto fissato sul 15 pari.
La squadra di Trani cerca di aumentare la pressione difensiva ma gli ospiti non si fanno intimidire, Galli (15 punti) comincia a perforare la retina avversaria e sotto le plance la fisicità del mezzolungo Olagundoye crea problemi a Trieste che, oltre ad un Zakelj ispirato che ruba palla e va a schiacciare, ha solo in qualche guizzo di Palazzi dalla lunga distanza la possibilità di contenere lo scarto. Sirena di metà incontro e Parma avanti 39 a 32.
Terzo quarto e squadre nuovamente sul parquet, sul fronte triestino prova ad accendersi Gallocchio: il play del Sokol cerca soluzioni personali e per i compagni dal pick and roll, ma gli esterni ospiti lo contengono egregiamente. Un paio di palle rubate e contropiedi dei gialloblù sono subito rintuzzate da Gioni che dall’angolo infila un paio di triple sulle rotazioni troppo lente di Trieste. L’ultimo quarto vede il divario nel punteggio rimanere invariato fino ai minuti finali, Zakelj e compagni cercano di far rientrare nel match Trieste, ma sembra ormai troppo tardi, l’uscita per falli del lungo udinese (30 punti conclusivi) leva ulteriori frecce all’arco dei triestini.
Il punteggio alla sirena dice 72 a 59 per i romagnoli: per i giuliani la partita di ritorno, che si disputerà a Parma il giorno 8 maggio, sarà da dentro o fuori, con il gap di 13 punti da recuperare. Non certo il miglior viatico per riuscire a raggiungere per il sesto anno di fila le finali Nazionali di Catania, ma certamente non si isserà bandiera bianca ed i detentori di ben 10 titoli nazionali universitari venderanno cara la pelle nel secondo atto di questa contesa.