Mi emoziono così…
Sapete come la penso…come amava porsi professionalmente il grande Aldo Giordani, mi sento allineato al giornalismo “di propaganda”, quello che si emoziona e non prova vergogna nell’esternarlo, quello che a tabelle e classifiche preferisce un canestro all’ultimo secondo, anche fosse fine a se stesso. Allora vedo la classifica del girone Est di serie A2 e leggo Alma Trieste prima in coabitazione con Bologna sponda Virtus (!) e Treviso (!). Scorro e leggo Fortitudo Bologna, Tezenis Verona, Dinamica Mantova, ecc. ecc. dietro, e si materializza l’impressione che a prescindere da quello che accadrà domani, l’oggi è un quadro di struggente bellezza. Non odo le stonate puntualizzazioni dei “ragionieri” dello sport, quelli che rimarcano che in caso di triplice vittoria Trieste finirebbe terza, così come i filosofi impegnati che con la puzza sotto il naso sostanziano la relatività della stagione regolare rispetto ai play off. Un tour fatto di 30 tappe, in cui ci si gioca il podio in quaranta minuti è già un attestato da mettere in bacheca; non per questo deve incistare nella squadra o nei tifosi il concetto della serena accettazione del risultato di domani, anzi, deve diventare un motivo in più per combattere per quello che si è conquistato con il sangue, il sudore e le lacrime.
La gestione dalmassoniana, prove tecniche di play off?
Non ho dati concreti per affermare quanto sto per fare, ma la sensazione è che Eugenio Dalmasson abbia gestito la trasferta di Jesi con idee precise in vista della post-season. L’entrata in campo di Pecile al sedicesimo minuto del primo tempo, con presumibile minutaggio ridotto nel piano partita (al di là del problema fisico) e i soli 19 minuti ad un Cittadini estremamente positivo, sono due segnali che confermano quanto sopra. Entrambi i giocatori sono con l’età avanzata, saranno con tutta probabilità decisivi per le fasi calde nelle partite che contano, gioco forza scommettere sul resto del gruppo quale investimento per il futuro.
Treviglio nel mirino, ma anche Casale…
Scendendo dalla giostra, svegliandosi dal torpore di un accoccolato sogno di altissima classifica, si guarda al probabile incrocio con la terza piazza raggiunta dall’Alma nel girone Est. La più probabile avversaria, cioè la sesta del girone Ovest, potrebbe essere la Remer Treviglio della vecchia conoscenza Emanuele Rossi e del “mediatico” Tommaso Marino. Il pericolo pubblico numero uno è Adam Sollazzo, bianco esterno con discreta propensione a fare canestro. Segue come papabile Casale Monferrato di coach Ramondino, uno dei più talentuosi allenatori, capace tatticamente di dar molto fastidio alla compagine triestina. Squadra esperta, con uomini quali Di Bella e Blizzard dal background che parla solo, con quel Niccolò Martinoni che ha sempre fatto male a Trieste. Pochissime possibilità di incontrare Latina, allenata da coach Gramenzi. Ah si, se non accade nulla di tutto ciò, vuol dire che stiamo ancora sognando a occhi aperti…
Con Imola all’Alma Arena, per tanti motivi
Pensare di aver blindato il terzo posto perché si gioca in casa e perché arriva una Imola oggettivamente inferiore, sarebbe il più classico degli autogol. Dalla primissima uscita, forse anche dalla notte dei tempi, la Trieste cestistica deve per forza ragionare veicolando energie fisiche e mentali al singolo episodio della saga sportiva, onde evitare pericolosi deragliamenti. C’è da vincere una sfida importante, e per farlo c’è bisogno di una squadra caricata a pallettoni e di un pubblico tutt’altro che snob; riempire l’Alma Arena non solo sortirebbe il consueto effetto “sesto uomo”, sarebbe anche il giusto riconoscimento (in piedi e spellandosi le mani) ad una regular season FANTASTICA, ripeto… FANTASTICA!
Buona Pasqua a tutti.
Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)