Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Javonte Green, voto: 9
La standing ovation tributatagli dall’Alma Arena il miglior attestato per decretare una stagione da assoluto protagonista. Alti e bassi nella concentrazione per un anno da “rookie” sono fisiologici, la sensazione però di aver scelto un fuoriclasse per la categoria con ampi margini di miglioramento.
Jordan Parks, voto: 7
All’inizio un po’ depresso, adombrato dall’impatto del collega statunitense. Sempre propositivo ma molto più “silenzioso” dello scorso anno, il suo basket è stato più sostanza che fuochi d’artificio. Non c’è stato però il salto di qualità… arriva per i play off?
Matteo Da Ros, voto: 8
Vera sorpresa stagionale. La piazza di Trieste ha ridato alla pallacanestro un giocatore a tutto tondo, dotato di qualità tecniche elevate e leadership; buona parte dei successi biancorossi passano per la regia occulta del lungo milanese, nonché per le giocate fronte o spalle a canestro. Non trascurate il suo rendimento in chiave difensiva.
Roberto Prandin, voto: 7
L’anima della squadra che parte dalla difesa. Infortuni e acciacchi non hanno limitato la sua verve, giocatore imprescindibile per il sistema dalmassoniano.
Stefano Bossi, voto: 7
Criticato a volte in quanto unico esponente di reparto, prestazioni lette al microscopio perchè più incidenti rispetto a quelle dei compagni. Stefano ha sempre saputo rialzarsi dimostrando spalle molto larghe per la sua età. Il suo attacco è da categoria superiore, la sua difesa da “salvezza”, la sua è una regia comunque da terzo posto.
Andrea Coronica, voto: 7
Manifesto della squadra. Non solo in quanto capitano, bensì per il suo modo di interpretare la pallacanestro sui 28 metri di parquet con una canotta biancorossa addosso. Esempio.
Andrea Pecile, voto: 7
Competenza a disposizione di un gruppo sano. Il “Pec” ha saputo anteporre il “noi” all’ “io”, elargendo consigli utili e dispensando esperienza cestistica. Decisivo in tanti finali di partita.
Lorenzo Baldasso, voto: 6/7
Ha fatto fatica, il suo amato tiro da tre punti lo ha abbandonato per una parte della stagione. Poi, l’arma tattica è tornata a fare male, con la personalità che gli è propria. Migliorato difensivamente.
Alessandro Simioni, voto: 6/7
Il giovane totem di scuola reyerina si è fatto trovare spesso pronto nei pochi minuti a disposizione. Deve lavorare ancora tanto sulla velocità di gambe, perché c’è già discreta competenza con la palla a spicchi.
Alessandro Cittadini, voto: 7
Importantissimo additivo a stagione inoltrata. Lungo di affidabilità con licenza a colpire da fuori, i limiti sono tutti da ascrivere alla difficoltà in un preciso momento della stagione a collocarlo nello scacchiere tattico. Arma decisiva nella post season?
Massimiliano Ferraro, voto: 7
Acuti a Recanati e contro Udine nel derby, in generale un giovane all’altezza.
Enrico Gobbato, voto: 7
Diligente e allineato, la meglio gioventù a servizio della squadra.
Matteo Schina, voto: n.g.
Coach Eugenio Dalmasson, voto: 8
Sempre coerente e in grado di rimettere in carreggiata la squadra. Passano le stagioni e il suo “sistema” è un’identità riconosciuta lungo lo stivale. Il voto in più lo “congeliamo” per i play off, ultimo gradino verso l’Olimpo.