E’ un weekend particolare, specialmente per il mondo cestistico: Mario De Sisti, un nome ed un cognome che significano ed hanno significato tanto, nell’ambiente della palla a spicchi. Mario De Sisti è venuto a mancare, lasciando un vuoto profondo in tutti noi. C’è chi esprime il suo dolore e cordoglio in una maniera, chi preferisce un’altra: MegaBasket vuole ricordare al meglio il mitico “Genio Del Basket” attraverso le parole di una persona che lo ha conosciuto bene, coach Alberto Martelossi. Di seguito, riportiamo le righe scritte di suo pugno, che sintetizzano al meglio il ricordo di una persona che rimarrà indelebile nei nostri cuori.
“Mario,
Come e’ strana la vita, come è singolare il destino. Te ne sei andato proprio poche ore prima che la tua città festeggiasse un traguardo unico e grandioso dal punto di vista sportivo, quasi a significare che nulla avrebbe avuto più importanza della nostra amata, dannata disciplina. Ci hai lasciato in quello che io considero il tuo personale lasso di tempo, il sabato mattina, il tempo in cui sicuramente i tuoi giocatori pensavano di presentarsi ad un classico allenamento pre gara a scarpe quasi slacciate, ignari del fatto che avrebbero assistito ad un vero clinic tattico per il giorno dopo, ma che avrebbero anche assorbito una infusione di adrenalina e carica indimenticabili.
In tanti, forse troppi, abbiamo avuto il privilegio di considerarci tuoi colleghi, ma in realtà noi potevamo solo annoverarci tuoi assertori, perché tu sei stato uno dei pochi convitati della ristretta cerchia degli ARCHITETTI della Pallacanestro Italiana. Professore non a caso.
Persone fortunate sono state quelle che hanno potuto godere della tua perizia e della tua amicizia; io, forse per motivi generazionali non mi son potuto considerare tale, ma egualmente fortunato per aver potuto partecipare ai festeggiamenti per il tuo settantesimo compleanno, testando di persona quanta gente ti doveva veramente qualcosa. Amato nella Marca e in Laguna, adorato in riva all’Isonzo, indimenticato in Friuli e nella Venezia Giulia, chi meglio di te poteva rappresentare un’icona e una guida per qualcun come me cresciuto a Nordest? Ritrovarti a Ferrara non è stato che il completamento di un lungo viaggio e il godere troppo brevemente della tua vitalità, dei tuoi consigli e delle tue letture dell’animo delle persone.
Grazie di tutto Maestro, fai riposare ora le tue membra da ballerino, ma sappi che i tuoi schizzi tecnici li conserveremo per sempre, nel taschino e nell’animo!
COACH MARTELLO
Alberto MARTELOSSI”