Gianni Petrucci: “Trieste? Una casa madre per il basket”

Il presidente della Fip ha presenziato al primo confronto della serie di semifinale tra l'Alma Trieste e la Kontatto Bologna.

Presenze illustri all’Alma Arena di Via Flavia nell’immediato pre-partita di GaraUno di semifinale play-off contro la Fortitudo Bologna: ad ammirare il “Red Wall” dell’impianto di Via Flavia, infatti, c’era anche il presidente Fip Giovanni Petrucci, accompagnato dal numero uno del comitato regionale Giovanni Adami.

Il massimo esponente della pallacanestro nazionale ha partecipato ad una conferenza stampa insieme all’AD del team biancorosso, Gianluca Mauro, ed al presidente di Trieste Giovanni Marzini. Proprio lo stesso Marzini ha aperto l’intervento: “A nome della società, voglio ringraziare il presidente Petrucci perché arriva in una giornata per noi non banale, in una tappa di quello che è il percorso di rinascita e crescita di questa società. Arrivare fra le prime quattro squadre su trentadue è per noi motivo di grande soddisfazione e siamo felici che, insieme a noi, a certificare questo successo ci sia anche il presidente Petrucci”.

E’ seguito poi l’intervento di Giovanni Petrucci: “Sono venuto qui con piacere, questo è un impianto che ho visitato molte volte con la nazionale. Trieste, per il basket, è sempre stata una casa madre, fin dai tempi della Stefanel: per quanto riguarda il numero di promozioni dalla Serie A2, oggi abbiamo fatto un atto di imperio e stabilito che dal prossimo anno ci saranno due promozioni e due retrocessioni, di certo non possiamo cambiare le regole in corsa. Mi chiedo una semplice cosa: perché il calcio è più popolare? Perché è come il Vaticano, va avanti senza cambiare nulla. Tenete conto che il fatto di avere trentadue squadre in A2 è un qualcosa che è arrivato dopo”.

Infine, la chiusura a Gianluca Mauro: “Dò il benvenuto al presidente Petrucci; da imprenditore, dico che Alma è venuta qui e paventava semplicemente una sponsorizzazione, poi abbiamo deciso di investire nella società e nel marchio. Quando gruppi come il nostro o come, per esempio, Umana decidono di fare degli investimenti, ecco bisogna forse riuscire ad adeguarsi perché uno sponsor che investe molto può anche decidere di andarsene. Noi siamo venuti qui perché vogliamo andare in Serie A, e penso che sia il caso, almeno parzialmente, di cambiare le regole per cercare di incentivare gli investimenti di società come Alma nel mondo del basket”.