Oracle Arena esaurita per celebrare la supersfida di questa notte: ancora una volta Golden State affronta l’arci-rivale Cleveland, dopo aver entrambe scandagliato il mercato al fine di costruire una corazzata capace di soffocare le velleità di vittoria altrui. Gara 1 sarà invece orfana di Steve Kerr: per l’ex campione del mondo è ancora tempo di riposo forzato a causa dei seri problemi alla schiena.
I quarto
Si parte a razzo ma con attimi di pallacanestro tecnicamente “rivedibile”: qualche buona difesa si alterna ad amnesie inaspettate, e un sostanziale equilibrio governa la prima parte del quarto (12-12). Coach Brown tenta di evitare che Green rovini i piani della squadra e lo sostituisce al primo errore con Iguodala, mentre i Cavs costringono Curry in marcatura su LeBron, aiutato piuttosto bene dai compagni in fase difensiva. La presenza di McGee è più scomoda dei commenti sulla sua presunta imperizia nella post-season: Golden State chiude avanti 35-30 i primi dodici giri di orologio.
II quarto
I Dubs scavano il primo mini-solco grazie alla costanza di Durant e ad alcune incertezze in cabina di regia di Irving e Williams: 43-36 a metà quarto. LeBron (17) e Durant (18) hanno settato la modalità “Finals” e sembrano gli unici in grado di interpretare la gara con la tranquillità e la sufficiente cattiveria per non incappare in banali ingenuità. Le dodici palle perse per Cleveland sono indicative ma, nonostante il 60-52 che chiude il quarto, la contesa può riservare ancora piacevoli sorprese.
III quarto
La poca fluidità offensiva dell’attacco degli ospiti apre gli spazi ai contropiedi di Golden State e in men che non si dica Coach Lue è costretto al timeout sul -15 (67-52). Curry (26) accorda l’orchestra di tiratori e dà il “la” per la prima fuga: Durant (30) lo segue a ruota ma dei pessimi Cavs gettano alle ortiche un intera frazione, che termina sul 93-72 per i Warriors.
IV quarto
C’è aria di festa nella Baia: quando, sotto di 22, vedi Deron Williams perdere un pallone banale a metà campo, capisci che l’1-0 nella serie è ormai un fatto acclarato. Le statistiche di squadra per i Cavs sono lo specchio del crollo psicologico patito nel terzo quarto: sarà pur vero che l’anno scorso il 3-1 era stato ribaltato, ma chi ben comincia è a metà dell’opera, giusto?
Warriors – Cavs 113 – 91
MVP: Kevin Durant (38 punti, 8 assist, 8 rimbalzi)
Rajone